Tutte le armi che l’Algeria comprerà dalla Russia

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(Roma, 02 novembre 2022). L’Algeria (da cui compreremo sempre più gas) è pronta a siglare con la Russia un mega accordo di fornitura di armi

CHE COSA PREVEDE L’ACCORDO ALGERIA-RUSSIA

L’Algeria ormai sarebbe prossima a sottoscrivere un accordo con Mosca avente ad oggetto una gigantesca fornitura di sistemi d’arma di produzione russa. Questo è quanto sostengono indiscrezioni sempre più diffuse.

Le controparti avrebbero raggiunto un’intesa di massima per una fornitura di sistemi d’armi del valore complessivo di 12 miliardi di dollari, sulla base di un accordo quadro pluriennale.

Al centro delle trattative vi sarebbe la richiesta algerina per ottenere nuovi sottomarini, caccia di quinta generazione Sukhoi Su-57, caccia bombardieri Sukhoi Su-34 e Su-30, sistemi di difesa aerea ed antimissile S-400 e sistemi di guerra elettronica, oltre materiali di vario tipo per l’Esercito.

L’accordo arriva nel momento in cui il Governo di Algeri si appresta a stanziare un aumento gigantesco del bilancio della Difesa che, in assenza di ripensamenti dell’ultima ora, arriverà a toccare la soglia dei 22 miliardi di dollari, facendo dell’Algeria il primo Paese africano in termini di spese militari rispetto al Prodotto Interno Lordo.

Peraltro, questo aiuto diretto alla Russia non è passato inosservato a Washington dove dal Congresso sono state avanzate richieste all’amministrazione Biden di predisporre un corposo pacchetto di sanzioni da applicare all’Algeria.

Anche la recente esercitazione bilaterale aeronavale svolta nel Mediterraneo Occidentale con la Russia rientra nel ambito della partnership militare tra Algeri e Mosca.

D’altronde, Washington è il principale alleato di Rabat, da sempre antagonista di Algeri per la questione relativa al Sahara Occidentale, regione nella quale il movimento del Polisario, appoggiato dall’Algeria, da anni combatte contro il Marocco.

Lo stesso Marocco ha in questo ultimo biennio rafforzato la sua posizione militare ed economica stringendo un accordo storico con Israele, sulla base dei cosiddetti “Accordi di Abramo”, con i quali diversi Paesi Arabi, tra Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Marocco hanno normalizzato i rapporti con lo Stato ebraico, ripristinando le normali relazioni diplomatiche e sviluppando partnership ad ampio respiro anche di ordine militare con Tel Aviv.

LA MOSSA ANTI MAROCCO DELL’ALGERIA

A questa svolta si è opposta l’Algeria già da tempo in rotta di collisione con il Marocco e, più in generale, avente l’obiettivo dichiarato di affermarsi come la principale potenza del Nord Africa.

Di fatto, tra Marocco ed Algeria è in corso una gara a potenziare le rispettive Forze Armate con sistemi d’arma sempre più sofisticati e tecnologicamente avanzati, con Algeri che, oltre a Mosca, si è rivolta sempre più spesso anche a Pechino che, a sua volta, non disdegna di vendere armamenti a Rabat.

È da reputare assai verosimile che, se l’accordo tra Algeri e Mosca “andasse in porto” nei termini sopra indicati, Rabat, a quel punto, potrebbe beneficiare di un’ulteriore iniezione di corposi aiuti militari statunitensi, dato che Washington ha interesse ad evitare che l’Algeria possa divenire la potenza predominante nell’area.

Altro interesse di Washington (e della Nato in generale) è di evitare il posizionamento di Mosca in pianta stabile anche nel Nord Africa occidentale, dopo l’entrata in scena della Wagner (organizzazione di contractors “longa manus” della politica estera russa) in Libia e nella regione del Sahel, aree dove peraltro, a causa della guerra in Ucraina, la sua presenza si è ridotta dovendo inviare uomini e mezzi per rimpiazzare le pesanti perdite subite.

(Start Magazine)

L’articolo di Aurelio Giansiracusa. (AresDifesa)