Bandiere e slogan filorussi in Burkina Faso contro la visita della delegazione Cedeao

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Diverse decine di persone hanno manifestato oggi nella capitale, Ouagadougou, per protestare contro la visita di una delegazione della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Cedeao)

Diverse decine di persone hanno manifestato oggi nella capitale del Burkina Faso, Ouagadougou, per protestare contro la visita di una delegazione della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Cedeao) arrivata nel Paese per valutare la situazione pochi giorni dopo il secondo colpo di Stato in otto mesi. Secondo quanto riferisce l’emittente “Tv5 Monde”, i manifestanti sventolano bandiere russe e gridano slogan filorussi e antifrancesi, tra cui: “No all’ingerenza della Cedeao”, “La Francia se ne va”, “Insieme diciamo no alla Francia”, o anche “Viva la cooperazione Russia-Burkina”.

La delegazione Cedeao, guidata dal ministro degli Affari esteri della Bissau-Guinea, Suzi Carla Barbosa (che detiene la presidenza di turno dell’organizzazione), e che include l’ex presidente nigeriano Mahamadou Issoufou, mediatore della Cedeao per il Burkina Faso, dovrebbe incontrare il nuovo leader della giunta militare Ibrahim Traoré, che lo scorso 30 settembre ha rovesciato il tenente colonnello Paul-Henri Damiba, a sua volta salito al potere in seguito ad un colpo di Stato che lo scorso 24 gennaio ha deposto il presidente democraticamente eletto Roch Marc Christian Kaboré. È probabile che la delegazione Cedeao esorterà il nuovo leader ad attenersi alle precedenti proposte di tenere le elezioni entro la metà del 2024.

Già nei giorni scorsi i crescenti appelli a manifestare contro la presenza di truppe francesi in Burkina Faso hanno intanto spinto i più estremisti a chiedere l’immediata espulsione dell’ambasciatore francese, oltre alla rottura delle relazioni diplomatiche con Parigi. I media hanno riferito inoltre di bandiere russe sventolate anche dai manifestanti che si sono diretti all’ex stadio municipale, alcuni al grido di “no all’ingerenza occidentale”, e che in parte – già dal giorno del golpe – si sono radunate nella piazza della Nazione, la principale di Ouagadougou, e davanti al memoriale dedicato all’eroe nazionale Thomas Sankara. Nel fine settimana, inoltre, il nuovo leader golpista Traoré ha invitato i suoi connazionali ad astenersi da atti di vandalismo contro l’ambasciata francese sostenendo che la situazione nel Paese “è sotto controllo” dopo che sabato scorso manifestanti pro-golpe sono scesi in piazza prendendo di mira i simboli della presenza francese nel Paese, dando alle fiamme l’ingresso dell’ambasciata francese e un centro culturale di Bobo Dioulasso (la seconda città del Paese).

Il probabile scivolamento del Burkina Faso nell’orbita russa suscita grossa preoccupazione in seno alle cancellerie occidentali che hanno già condannato a più riprese la presenza (mai confermata a livello ufficiale) del gruppo paramilitare russo Wagner in altri Paesi africani, tra cui il vicino Mali e la Repubblica Centrafricana. Una conferma in tal senso sembra essere arrivata con la dichiarazione con cui l’imprenditore Evgenij Prigozhin, il fondatore del gruppo Wagner considerato vicino a Vladimir Putin, ha commentato il golpe in Burkina Faso. In un comunicato diffuso dalla sua compagnia Concord, Prigozin ha appoggiato in qualche modo il colpo di Stato guidato dal capitano traoré. “Fino al gennaio 2022 il Burkina Faso è stato sotto il giogo dei colonialisti, che non solo hanno portato molti problemi alla popolazione locale ma hanno anche fornito un sostegno tangibile alle bande. Il 24 gennaio, sotto gli auspici della lotta per la libertà e la giustizia, il tenente colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba è salito al potere nel Paese. Tuttavia, non ha saputo ripagare la fiducia dei giovani ufficiali, che alla fine sono stati guidati dal capitano Ibrahim Traore e hanno fatto ciò che era necessario esclusivamente a beneficio della loro gente”, si legge nella nota.

(Nova News)