Secondo i dati diffusi dall’organizzazione non governativa Iran Human Rights (Ihr), finora nelle proteste sono morte 133 persone
Le forze di sicurezza iraniane avrebbero circondato la sede dell’università Sharif a Teheran e starebbero sparando contro gli studenti. Lo riferisce su Twitter l’emittente “Iran International”, secondo cui i mezzi della sicurezza iraniana si trovano all’interno del parcheggio dell’università per arrestare i manifestanti.
Oggi in diverse città sono andate avanti le proteste scoppiate in tutto il Paese in seguito alla morte della 22enne curda, Mahsa Amini, deceduta lo scorso 16 settembre a Teheran dopo l’arresto da parte della polizia morale iraniana per non aver indossato il velo in modo corretto.
Secondo i dati diffusi dall’organizzazione non governativa Iran Human Rights (Ihr), che ha sede a Oslo finora nelle proteste sono morte 133 persone, di cui 41 morti negli scontri armati tra le forze di sicurezza iraniane e un gruppo di manifestanti avvenuti il 30 settembre nella città di Zehdan, capoluogo della provincia sudorientale del Sistan-Balucistan, in seguito allo strupo di una ragazza di 15 anni, mentre nel resto del Paese sono morte 92 persone. Oggi il presidente dell’Iran, Ebrahim Raisi, ha dichiarato che “il nemico sta cercando, attraverso un’ampia campagna mediatica, di deviare l’opinione pubblica”, mentre “la morte di Mahsa Amini è oggetto di approfondite indagini”. Dopo le manifestazioni a sostegno della popolazione iraniana che ieri, primo ottobre, sono avvenute in oltre 150 città nel mondo, tra cui Roma, oggi sono scesi in piazza centinaia di manifestanti a Istanbul, in Turchia, per condannare la repressione in Iran.
(Nova News)