(Roma, 08 settembre 2022). Il comando russo è stato preso di sorpresa e i primi rinforzi sono arrivati nella zona più di 24 ore dopo l’inizio dell’offensiva
Nelle prime ore di mercoledì le Forze armate ucraine sono passate al contrattacco nella regione di Kharkiv, nella parte nord-orientale del Paese, riuscendo a sfondare il fronte all’altezza di Andriivka. Il comando russo è stato evidentemente preso di sorpresa, forse anche grazie alla sanguinosa offensiva ordinata dal governo di Kiev nella regione di Kherson, a Sud, dove l’esercito di Kiev avrebbe perso – secondo le stime russe – almeno diecimila uomini tra morti e feriti. Nella regione di Kharkiv, invece, gli ucraini hanno impiegato – a quanto pare – solo novemila uomini, trovando, però, debole resistenza. Il comando russo, infatti, è riuscito a far arrivare nella zona le prime truppe di rinforzo solo nella tarda mattinata di oggi, più di 24 ore dopo l’inizio dell’offensiva. Le forze di Kiev sono riuscite, così, a penetrare per circa 40 chilometri nel territorio occupato, strappando diversi piccoli centri abitati ai russi. La cittadina più vicina, Balaklija, che prima della guerra aveva 27 mila abitanti, resta tuttavia in mano agli occupanti, così come Shevchenkove, che ne aveva appena seimila. Un importante incrocio stradale, tuttavia, è stato conquistato dagli ucraini, che potrebbero cercare di accerchiare i centri abitati, proseguendo l’avanzata, per poi eliminare le forze chiuse nelle sacche.
Obiettivo dell’offensiva potrebbe essere Kupjansk, città di 47 mila abitanti situata sul fiume Oskij, circa 36 chilometri ad est di Shevhenskove. Meno probabile è, almeno al momento, che le forze di Kiev puntino su Izjum, anch’essa di circa 47 mila abitanti, situata circa 50 chilometri a sud-est di Balaklija, e molto più vicina al fronte del Donbass. E’ proprio nel bacino del Don (Donbass) che i russi hanno concentrato finora i loro sforzi maggiori, riuscendo però, in oltre un mese di combattimenti, a strappare ai difensori solo pochi lembi di territorio attorno ai villaggi di Peski e Kodema, e a prezzo di perdite significative. I canali Telegram del Donbass riferiscono che l’offensiva ucraina nella regione di Kharkov sarebbe stata contenuta, e che comunque le truppe di Kiev sono bersagliate continuamente dall’artiglieria ed dall’aviazione. Tra i commentatori russi, però, sono già iniziate le recriminazioni sui comandanti “che dormivano”: una cosa che, dal ritiro delle truppe dalla regione di Kiev, non si era mai vista.
Sono le zone in cui, nella Seconda guerra mondiale, combatterono gli italiani dell’Armir, l’Armata italiana in Russia, facendosi strada chilometro dopo chilometro nella neve di un inverno rigidissimo. Proprio Kupjansk campeggia nel titolo di un romanzo di Mario Spinella, pubblicato nel 1987: “Lettera da Kupjansk”. Nella regione di Kharkov, del resto, furono combattute quattro durissime battaglie tra le forze sovietiche e quelle nazi-fasciste, che prima riuscirono ad aprirsi la strada verso Stalingrado, per poi iniziare una ritirata che si concluse solo a Berlino.