L’aviazione israeliana ha colpito diversi obiettivi nella Striscia di Gaza, compresi un appartamento a Bourj Falastin e un edificio di dieci piani destinato a uffici situato nel pieno centro di Gaza City. Lo ha riferito il portavoce militare. Nel raid, secondo il ministero della Salute palestinese, sono morte 15 persone e altre 40 sono rimaste ferite. « Il nemico ha lanciato una guerra contro il nostro popolo », ha tuonato la Jihad islamica. « Noi tutti dobbiamo difenderci, non consentiremo al nemico di continuare i suoi sistematici tentativi di colpire la resistenza armata ».
Uccisi una bimba di 5 anni e un comandante della Jihad – Tra le vittime, al momento 15, c’è anche una bimba di 5 anni. Uccisi anche Tayasir Jabari, comandante della Jihad islamica nel nord della Striscia, e Salame Abed, anche lui della Jihad.
Operazione « Breaking Dawn » – Sempre secondo fonti dell’aviazione, Israele ha colpito anche un obiettivo a Khan Yunes, nel sud della Striscia. Una postazione della Jihad islamica è stata colpita a Beit Kahya, nel nord della Striscia, nell’ambito di quella che è stata battezzata operazione « Breaking Dawn », definizione che significa « l’arrivo di un nuovo giorno ». Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che « un’allerta speciale » è stata dichiarata sul fronte interno del Paese. L’Iron dome, il sistema di difesa missilistico, è stato schierato per coprire fino a 80 chilometri all’interno di Israele, in un’area che comprende anche Tel Aviv e Modin.
L’appartamento colpito – L’appartamento colpito nell’edificio « Bourj Falastin » appartiene alla Jihad islamica, secondo fonti locali. Al momento dell’attacco al suo interno c’erano alcuni attivisti anche se non è ancora chiara la loro sorte. Il ministero della Sanità di Gaza ha intanto proclamato lo stato di emergenza. Al momento si ha notizia di alcuni miliziani della Jihad islamica feriti in un attacco aereo a Khan Yunes, a sud di Gaza.
Potenziata la divisione – Già nelle scorse ore l’esercito israeliano aveva deciso di rinforzare lo schieramento delle sue truppe intorno alla Striscia di Gaza. Il premier Yair Lapid aveva incontrato gli ufficiali di sicurezza nel quartier generale dell’esercito a Tel Aviv, decidendo di potenziare la divisione di Gaza con artiglieria, fanteria, truppe corazzate e forze speciali.
Lapid: « Operazione dovuta a una minaccia concreta » – Nel confermare gli obiettivi colpiti a Gaza, il premier israeliano Yair Lapid ha spiegato che « si tratta di un’operazione per rimuovere una minaccia concreta nei confronti di cittadini israeliani e nelle zone vicine a Gaza. Il governo di Israele non permetterà ai terroristi di minacciare cittadini. Chiunque cerchi di colpirci sappia che lo raggiungeremo », ha detto.
La cattura del leader della Jihad – Il 3 agosto un’unità speciale israeliana aveva catturato Bassen a-Saadi, leader della Jihad islamica in Cisgiordania, sorprendendolo durante una visita notturna alla famiglia, nel campo profughi di Jenin. E in quell’occasione proprio l’ala militare della Jihad islamica aveva reagito con fermezza dichiarando: « Israele è responsabile della sua vita. Pagherà un duro prezzo se dovesse diventare un martire ».
(Tgcom24)