Draghi incontra Erdogan: focus su Ucraina, crisi alimentare e migranti

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(Roma, 05 luglio 2022). Il premier ad Ankara per il terzo vertice intergovernativo italo-turco. Presenti anche i ministri Di Maio, Guerini, Giorgetti e Cingolani. Tra gli obiettivi il rilancio della cooperazione bilaterale tra i due paesi

Guerra in Ucraina, crisi alimentare e migranti sono al centro del terzo vertice intergovernativo italo-turco che si apre oggi ad Ankara per il rilancio della cooperazione bilaterale tra i due paesi. Con il presidente del Consiglio Mario Draghi (che ha già incontrato il presidente turco Erdogan a margine del G20 di Roma a ottobre 2021 e del vertice Nato a Bruxelles il 24 marzo scorso) nella capitale turca anche i ministri degli Esteri, Luigi Di Maio, della Difesa, Lorenzo Guerini, dell’Interno, Luciana Lamorgese, dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti e della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

Durante il vertice la firma degli accordi e dei protocolli d’intesa in ambiti che vanno dalla cooperazione in materia di affari esteri e difesa al sostegno alle micro, piccole e medie imprese, dallo sviluppo sostenibile al riconoscimento delle patenti di guida. Il vertice rappresenta anche un’importante occasione per coordinare gli sforzi sulle conseguenze del conflitto in Ucraina, in particolare sulla crisi alimentare, e sulla crisi in Libia. Altro capitolo delle relazioni bilaterali riguarda la questione migratoria: nel 2021, i migranti irregolari giunti in Italia sulla rotta del Mediterraneo orientale in partenza dalla Turchia sono più che triplicati. I due governi, indica Palazzo Chigi, sono al lavoro per rendere più regolare e strutturato il dialogo su questo tema.

Paese membro dell’Alleanza Atlantica e candidato all’Unione Europea, la Turchia è il primo partner per l’Italia in Medio Oriente e Nord Africa. Nel 2021, l’interscambio si è attestato a 19,4 miliardi di euro (+27,7% rispetto all’anno precedente), con esportazioni italiane per 9,5 miliardi (+23,6%). Le relazioni economico-commerciali non si limitano all’interscambio commerciale: gli investimenti diretti italiani in Turchia ammontano a circa 6 miliardi di dollari e, secondo i dati del ministero del Commercio turco, le aziende con capitale proveniente dall’Italia in Turchia sono oltre 1.500. Il Paese è anche un importante partner energetico per l’Italia: il gasdotto Tanap (Trans-Anatolian Pipeline), che lo attraversa da est a ovest per poi collegarsi con la Tap, rappresenta la terza rotta di approvvigionamento di gas per l’Italia dopo i flussi dall’Algeria e dalla Russia, con volumi in aumento del +62.5%.

L’Italia è da molti anni impegnata nel promuovere all’interno dell’UE un approccio costruttivo verso la Turchia, considerata un partner strategico per l’Europa. Il vertice di Ankara rappresenta quindi un’occasione importante per rafforzare il dialogo bilaterale in un’ottica non solo nazionale ma anche europea, con l’obiettivo di favorire sviluppi positivi anche per quel che riguarda il tema dei diritti umani.

(Rai News)