Il piano dell’ISIS per uccidere George W. Bush a Dallas, sventato dall’FBI

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(Roma, 24 maggio 2022). Il progetto di assassinare l’ex presidente in Texas bloccato dal Federal Bureau grazie ad un agente sotto copertura a cui si era rivolto l’organizzatore dell’attentato

L’Isis voleva uccidere l’ex presidente americano, George W. Bush, a Dallas, in Texas: il piano fu sventato dall’Fbi. Lo riporta la rivista Forbes, citando fonti del Federal Bureau.

Un membro dell’organizzazione terroristica – con base a Columbus, in Ohio – era volato a Dallas lo scorso novembre (la stessa città dove fu assassinato il presidente John Kennedy nel 1963), girando un video dell’abitazione di Bush, iniziando a reclutare personale per portare a termine la sua missione. Gli assassini che l’uomo voleva usare, erano suoi compatrioti che dovevano essere fatti entrate illegalmente negli Usa dal Messico. Il piano fu sgominato dall’Fbi che  – riporta sempre Forbes – aveva scoperto quanto si stava organizzando grazie a due informatori, ed alla sorveglianza sull’account WhatsApp della mente dell’attacco.

L’uomo voleva uccidere l’ex presidente, ritenendolo responsabile dell’uccisione di molti iracheni e della distruzione dell’Iraq, con l’invasione militare americana del 2003, entrato negli Stati Uniti nel 2020, aveva presentato una richiesta di asilo – che ancora non è stata valutata dalle autorità americane. Nel novembre dell’anno successivo, nel 2021, l’uomo aveva rivelato ad uno degli informatori del Federal Bureau of investigation sotto copertura di « voler uccidere Bush », chiedendo all’agente « come poter ottenere un badge falso della polizia e di autorità federali per compiere la sua missione », per la quale voleva far entrare nel paese altri quattro iracheni.

Il presunto organizzatore del piano – che sosteneva di far parte di un’unità chiamata « Al-Raed » (« Tuono »), guidata da un ex pilota iracheno per Saddam Hussein, poi deceduto – ha affermato di voler anche trovare e assassinare un ex generale iracheno, che avrebbe aiutato gli americani durante la guerra in Iraq, che credeva stesse vivendo sotto un’identità fittizia negli Stati Uniti.

Fino a sette membri del gruppo sarebbero stati inviati negli usa per uccidere il presidente Bush – secondo una conversazione descritta nel mandato Fbi di cui Forbes ha avuto visione – mentre il compito del sospetto era di « localizzare e condurre la sorveglianza sulle residenze ed uffici dell’ex presidente Bush, ed ottenere armi da fuoco e veicoli da utilizzare nell’assassinio ».

(Rai News)