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Libia, premier designato Bashagha: «Dabaiba isolato a Tripoli, noi a favore del dialogo»

(Roma, Parigi, 10 maggio 2022). “Il nostro governo è arrivato con la pace e non intende usare la violenza per insediarsi nella capitale. Abbiamo lanciato un’iniziativa per raggiungere il consenso sul progetto di lavoro del governo libico in vista delle elezioni » ha spiegato Bashagha

Il Governo di stabilità nazionale (Gsn) designato dalla Camera dei Tobruk ha lanciato un’iniziativa “rivolta tutte le forze politiche, militari e sociali” in vista delle prossime elezioni, mentre il premier ad interim Abdulhamid Dabaiba “è aggrappato alla poltrona e trincerato nel quartier generale della presidenza del Consiglio, isolato dal resto delle città libiche”. Lo ha detto oggi il primo ministro del Gsn, Fathi Bashagha, durante una conferenza stampa. “Abbiamo condotto ampi incontri al livello sociale, politico e militare in Libia per creare un percorso nazionale volto ad accelerare lo svolgimento delle elezioni”, ha detto l’ex ministro dell’Interno di Tripoli.

“Speravamo che il presidente del Consiglio uscente effettuasse un passaggio di potere senza intoppi, ma ha preferito restare aggrappato alla sua poltrona e trincerarsi nel quartier generale del primo ministro, isolato dal resto delle città libiche”, ha aggiunto Bashagha. “Il nostro governo è arrivato con la pace e non intende usare la violenza per insediarsi nella capitale. Abbiamo lanciato un’iniziativa per raggiungere il consenso sul progetto di lavoro del governo libico in vista delle elezioni. L’iniziativa si rivolge a tutte le forze politiche, militari e sociali che desiderano una solida vita civile. Vogliamo aprire canali di dialogo con i capi e i leader delle formazioni militari per risolvere eventuali disaccordi e chiarire il programma di lavoro”, ha aggiunto Bashagha.

Le elezioni in Libia avrebbero dovuto tenersi il 24 dicembre 2021, ma sono state rimandate a data da destinarsi. Da settimane è in corso un braccio di ferro tra due coalizioni rivali: da una parte il Governo di unità nazionale del premier ad interim Dabaiba con sede a Tripoli, riconosciuto al livello internazionale ma sfiduciato dal Parlamento; dall’altra il Governo di stabilità nazionale designato dalla Camera dei rappresentanti di Tobruk e guidato da Bashagha. L’esecutivo del premier uscente controlla la capitale Tripoli e diverse zone della Tripolitania, la regione più popolosa del Paese. Il Gsn sostenuto dal Parlamento dell’est e dal generale libico Khalifa Haftar controlla i pozzi petroliferi situati in Cirenaica e nel Fezzan, oltre agli edifici governativi di Bengasi (est), Sirte (centro-nord) e Sebha (sud-ovest). Da alcuni giorni, la produzione petrolifera del Paese membro del cartello Opec è dimezzata a causa dei blocchi dei manifestanti anti-Dabaiba.

Il primo ministro del governo con sede a Tripoli ha recentemente dichiarato che “non c’è altra strada per i libici se non quella di tenere le elezioni parlamentari e presidenziali”, considerando “a portata di mano” la possibilità di tenere almeno le consultazioni legislative entro giugno. Da parte sua, la Camera dei rappresentanti dell’est vorrebbe l’insediamento di un nuovo governo di transizione, guidato appunto da Bashagha, senza fissare alcuna scadenza elettorale. Le Nazioni Unite, da parte loro stanno portando avanti in Egitto un dialogo tra la Camera dei rappresentanti l’Alto Consiglio di Stato, il “Senato” libico con sede a Tripoli, per adottare una base costituzione consensuale e adottare le “regole” delle elezioni (soprattutto quelle presidenziali). La prossima riunione è prevista il 15 maggio al Cairo.

(Nova News)

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