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Premier libico Dabaiba atteso stasera in visita ufficiale in Tunisia

(Roma, Parigi, 26 aprile 2022). Dabaiba guiderà una delegazione che comprende il capo di Stato maggiore, Mohamed Hadded, il capo dell’intelligence, il capo del servizio di sicurezza interno, il comandante delle Forze antiterrorismo

Il primo ministro del Governo di unità nazionale della Libia (Gun), Abdulhamid Dabaiba, è atteso da stasera in visita ufficiale in Tunisia. Lo riferiscono i media tunisini, citando a loro volta fonti libiche secondo le quali Dabaiba guiderà una delegazione che comprende il capo di Stato maggiore, Mohamed Hadded, il capo dell’intelligence, il capo del servizio di sicurezza interno, il comandante delle Forze antiterrorismo. Si tratta della seconda visita all’estero di Dabaiba in pochi giorni, dopo la missione in Algeria della scorsa settimana. Il premier del Gun sta cercando di rilanciare la sua leadership dopo la nomina a febbraio, da parte del Camera dei rappresentanti di Tobruk, dell’ex ministro dell’Interno del governo di accordo nazionale (Gna), Fathi Bashagha, come nuovo primo ministro del cosiddetto Governo di stabilità nazionale (Gsn). “La Tunisia, come l’Algeria, si è ormai schierata con Dabaiba”, afferma a “Nova” una fonte diplomatica europea presente a Tunisi.

In un’intervista del 23 aprile, il presidente dell’Algeria, Abdelmadjid Tebboune, ha detto che il suo Paese ha deciso di sostenere il governo Dabaiba perché “questo esecutivo ha legittimità internazionale”. Tebboune ha smentito l’imminente organizzazione di una conferenza internazionale in Algeria sulla Libia, nonostante la richiesta dei “fratelli libici” estesa la scorsa settimana dal premier Dabaiba ad Algeri. Tuttavia, Tebboune ha lasciato la porta aperta per una conferenza in futuro, ma a patto che ciò non provochi divisioni tra i Paesi arabi. “È il governo Dabaiba che ha legittimità internazionale e noi sosteniamo la legittimità internazionale”, ha aggiunto il presidente algerino. Nell’intervista Tebboune ha inoltre sottolineato la necessità di organizzare elezioni in Libia in modo che il prossimo parlamento sia eletto dai libici.

La Libia è un Paese cruciale per la Tunisia e viceversa. Prima della rivoluzione del 2011, infatti, l’allora Jamahiriyya del colonello Muammar Gheddafi forniva lavoro a numerosi lavoratori tunisini ed era il principale partner commerciale di Tunisi. L’instabilità seguita al cambio di regime a Tripoli ha avuto pesanti ripercussioni non solo economiche, ma anche di sicurezza per la Tunisia, culminate con i tre attentati del 2015 (Bardo, Sousse e Tunisi) e l’attacco sferrato nel 2016 dallo Stato islamico a Ben Guerdane, la principale città tunisina al confine con la Tunisia. Nonostante l’inasprimento dei controlli lungo i porosi confini desertici, il traffico di carburante libico costituisce ancora un importante e lucroso business delle reti criminali transfrontaliere. Oggi, la capitale tunisina ospita le diplomatici occidentali attivi sul dossier libico, oltre a politici, imprenditori e attivisti libici. Inoltre, essendo ancora interrotti i collegamenti aerei tra Libia ed Europa, la Tunisia è insieme alla Turchia il principale snodo per entrare o uscire dalla Libia.

Redazione. (Nova News)

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