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Francia-Italia. «Le Monde»: attenzioni dell’Uif su ex militante di estrema destra amico di Le Pen

Frederic Chatillon e la leader del Rassemblement National si sono conosciuti negli anni Novanta quando erano ancora studenti

Le attività di Frederic Chatillon, ex leader della formazione francese di estrema destra Gruppo di Unione e difesa (Gud) e amico della candidata Marine Le Pen, sono seguite con attenzione dall’Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia. Lo riferisce il quotidiano “Le Monde” in un’inchiesta. Chatillon e la leader del Rassemblement National si sono conosciuti negli anni Novanta quando erano ancora studenti. L’attuale leader del Rassemblement National non ha mai aderito ufficialmente all’organizzazione, che in quel periodo era guidata proprio da Chatillon. L’uomo nel 2014 si è trasferito a Roma, dove ha aperto una filiale italiana di Riwal, la sua società di comunicazione detenuta al 70 per cento dal Gruppo Erer, anche questo di sua proprietà. Nel maggio del 2021 Chatillon ha lanciato a Milano la società Edda. L’operazione è avvenuta con l’aiuto dell’ex parlamentare di Fratelli d’Italia Massimo Corsaro. Edda, che probabilmente prende il nome dalla figlia di Benito Mussolini, viene presentata nello statuto come una realtà attiva nel versamento e nel trasferimento di fondi. Da una nota dell’Uif riportata da “Le Monde” emergono diversi trasferimenti di fondi tra società italiane e straniere, insieme a rapporti con diverse figure considerate vicine a Le Pen.

Le informazioni sono state trasmesse alla Direzione antimafia e alla Guardia di Finanza. Gli agenti dell’Uif nella nota sottolineano il ruolo di Gian Luigi Ferretti, 76enne residente in Danimarca, ex segretario dell’ex ministro degli Italiani nel mondo Mirko Tremaglia, con molti contatti negli ambienti di estrema destra italiani e francesi. Dopo poco tempo Chatillon ha messo fine al progetto Edda e a giugno del 2021 ha lanciato il Groupe Edda Srl, che vede come unico amministratore Ferretti. L’imprenditore italiano subito dopo la nascita delle nuova azienda ha venduto a Chatillon la sua partecipazione del 79 per cento. Secondo “Le Monde” resta da determinare il ruolo di Ferretti nell’operazione, sebbene lui stesso abbia spiegato al quotidiano di aver solo “aiutato” Chatillon nel creare il gruppo. Sia Ferretti che Chatillon in Italia hanno stretti contatti anche con Casapound.

Redazione. (Nova News)

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