(Roma, 21 aprile 2022). Il distacco tra i due candidati è diventato ora di 15 punti, contro gli otto punti del primo turno, che si è tenuto il 10 aprile. Affluenza alle urne prevista tra il 72 e il 74%, sarebbe il dato più basso dal ballottagio del 1969
24 ore dopo lo scontro in tv arrivano quelli che sembrerebbero essere gli effetti della sfida di ieri tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen, con l’attuale presidente che si porta avanti di un ulteriore 1,5% per raggiungere il 57,5% (contro il 42,5%).
Il sondaggio è stato condotto da Ipsos-Sopra Steria per Le Parisien su un campione di 1.600 francesi e contiene un margine di errore del 3,3%. Il distacco tra i due candidati è quindi diventato ora di 15 punti, contro gli otto punti del primo turno delle elezioni, che si è tenuto il 10 aprile.
Ma i sondaggi oggi in Francia mettono anche in guardia sul tasso di affluenza alle urne, previsto tra il 72% e il 74%, dato che sarebbe il più basso per un ballottaggio presidenziale dal 1969.
Per la sfidante, a 3 giorni dal ballottaggio decisivo di domenica prossima, i giochi però non sono ancora fatti e oggi ha dichiarato che sente di avere “tutte le possibilità di vincere”. La candidata del Rassemblement national durante un meeting elettorale è tornata sul suo avversario accusandolo: « Che bilancio disastroso! », ha scandito, prima di citare il suo « fallimento » in materia di immigrazione, sicurezza e la sua situazione economica definita « catastrofica ». « Sì, quello che ci è stato presentato come un uomo dotato di doti finanziarie è in realtà un somaro », ha continuato Le Pen, citando « più di 600 miliardi di euro di debiti aggiuntivi » sotto il suo quinquennato.
Il capo dell’Eliseo ha invece incassato il sostegno di tre leader europei come Sanchez, Scholz e Costa, sull’onda dei sondaggi sul del duello tv di ieri (per il 59% dei francesi Macron è andato meglio, per il 39% meglio la Le Pen). Macron ha dedicato la giornata di campagna elettorale ad una visita in una zona molto popolare, nella banlieue di Parigi, Saint-Denis, dove al primo turno ha stravinto il leader della gauche radicale, Jean-Luc Mélenchon. L’intenzione del presidente uscente continua ad essere quella di convincere il maggior numero possibile di elettori orfani della gauche al ballottaggio. Macron ha anche scelto di ripresentarsi come leader della diplomazia europea dopo un paio di settimane di fitta campagna elettorale, annunciando che « se i francesi mi confermeranno la fiducia » tornerà a telefonare al leader russo Vladimir Putin « già dalla settimana prossima ».
Gran parte dei commentatori hanno trovato nuovamente Marine Le Pen inferiore nella gestione degli argomenti e sorprendentemente sulla difensiva dopo aver annunciato che avrebbe attaccato il presidente uscente sul bilancio dei suoi 5anni all’Eliseo. La leader di estrema destra è parsa unanimemente debole sui temi che per lei erano più prevedibili, come le accuse di legami con la Russia e con Putin e la sua politica di sicurezza interna.
Ad Emmanuel Macron, invece, apparso determinato nell’attaccare e a volte ironizzare un po’ troppo sull’avversaria, viene imputato un atteggiamento troppo spesso di superiorità, con posture di dubbio gusto, come le braccia conserte durante l’esposizione della Le Pen. Un tema ripreso oggi dalla candidata del Rassemblement National, durante un impegno elettorale con gli autotrasportatori: « Di fronte a me – ha detto la Le Pen – ho avuto un Emmanuel Macron eguale a se stesso, molto sprezzante, molto arrogante, anche nella postura. Non credo abbia stupito nessuno tra i francesi, che subiscono anche loro quest’arroganza e questo disprezzo da 5anni.
Non è al momento chiaro se gli ultimi due giorni di campagna potranno cambiare i voti. Il vantaggio di Macron nei sondaggi sembra cospicuo ma è comunque inferiore ai risultati di cinque anni fa, quando ha battuto Le Pen con il 66,1% dei voti, e la storia recente è ricca di elezioni con risultati sorprendenti.