La Francia, i partner europei e il Canada annunciano il ritiro delle forze armate dal Mali

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(Roma, Parigi, 17 febbraio 2022). Alcuni elementi europei della task force Takuba saranno riposizionati in Niger

I Paesi europei non condividono “né la strategia né gli obiettivi nascosti” della giunta militare che attualmente governa il Mali. Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, durante una conferenza stampa tenuta all’Eliseo. “La lotta al terrorismo non può giustificare tutto”, ha affermato ancora sottolineando che con questo pretesto Bamako punta al “mantenimento a tempo indefinito del potere”. Dopo aver annunciato il ritiro della Francia e dei suoi alleati dal Mali, è importante mandare un “messaggio di continuità sul nostro impegno nella lotta contro il terrorismo nel Sahel” ha spiegato aggiungendo che “l’Europa è un partner di fiducia che si impegna al fianco dei suoi alleati per affrontare delle minacce che si inseriscono in un tempo lungo”.

Per il presidente francese, i Paesi del Golfo di Guinea sono sempre più esposti al “tentativo di installazione” dei gruppi jihadisti di Al Qaeda e dell’Isis. “Il G5 Sahel resta un dispositivo imprescindibile ma l’Iniziativa di Accra che riunisce Burkina Faso, Costa d’Avorio, Togo e Benin deve diventare un quadro di riferimento”, ha affermato ancora il capo dello Stato secondo il quale un “coordinamento transfrontaliero è indispensabile”.

Gettiamo le basi di un “impegno rinnovato” nella lotta al terrorismo islamista nel Sahel che permetterà agli europei, alla Francia di continuare a svolgere il ruolo di appoggio, di sostegno di formazione dei partner, ha spiegato ancora il presidente Macron. “È questo modello, di partenariato rispettoso, equilibrato, che consacreremo ed estenderemo ad altri domini nel quadro del summit Unione europea-Unione africana che seguirà tra qualche ora a Bruxelles” ha detto il presidente.

Macron rifiuta “completamente” l’idea di una fallimento dell’intervento francese in Mali contro la minaccia jihadista. “Cosa sarebbe successo nel 2013 se la Francia non avesse scelto di intervenire? Sicuramente ci sarebbe stato un crollo dello Stato maliano”, ha affermato il capo di stato francese. Il presidente ha poi affermato che i militari francesi “hanno ottenuto molti successi” durante il loro impegno.

Alcuni elementi della task force europea Takuba “saranno riposizionati al fianco delle Forze armate” del Niger, alla frontiera con il Mali, ha aggiunto. Macron ha inoltre spiegato che a questo cambiamento si affiancherà la chiusura delle basi militari di Gossi, Menaka e Gao. “Sarà effettuato in modo ordinato, con le Forze armate maliane e con al Missione delle Nazioni Unite nel Mali” e “durante questo periodo manterremo le nostre missioni di sostegno a favore della missione Minusma”, ha spiegato il capo dello Stato. Il presidente francese ha aggiunto che il gruppo russo Wagner è presente in Mali per mettere al sicuro i suoi “interessi economici” e la giunta la potere a Bamako.

Redazione. (Nova News)