Proseguono gli scontri tra i miliziani dello Stato islamico e le Forze democratiche siriane
Gli scontri tra i miliziani dello Stato islamico (Is) e le Forze democratiche siriane (Fds, milizie a maggioranza curda sostenute dalle forze statunitensi) proseguono per il terzo giorno consecutivo presso il centro di detenzione di Al Sinaa, situato nel quartiere di Ghweran ad Al Hasakah, nel nord-est della Siria. Secondo quanto riferito dall’Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), organizzazione non governativa con sede a Londra, i morti sono quasi 80 tra membri dell’organizzazione terroristica, civili, forze di sicurezza e guardie carcerarie, ma il bilancio è destinato a salire a causa del gran numero di feriti gravi. Al momento la prigione risulta ancora sotto il controllo dei miliziani dell’Is, mentre le Forze democratiche siriane e le Forze di sicurezza interna (anche note come Asayish) hanno posto sotto assedio i cancelli della prigione per evitare la fuga di altri detenuti. Le Fds hanno inoltre dichiarato su Twitter di aver arrestato 89 fuggitivi e bloccato tutte le strade di accesso alla città. L’agenzia “Amaq”, braccio mediatico dello Stato islamico, ha riferito che l’attacco aveva come scopo quello di “liberare i prigionieri”.
La coalizione internazionale contro lo Stato islamico guidata dagli Stati Uniti ha fornito supporto aereo alle Forze democratiche siriane, secondo quanto dichiarato dal portavoce del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, John Kirby, in una conferenza stampa. “Abbiamo condotto alcuni attacchi aerei per sostenere le Forze democratiche siriane mentre affrontano questa particolare evasione dalla prigione”, ha detto Kirby, precisando di non dettagli sul numero di attacchi aerei condotti o di obiettivi danneggiati nell’operazione. L’attacco contro il centro di detenzione gestito dalle Fds è iniziato la sera del 20 gennaio, quando i miliziani dell’Is hanno distrutto il cancello con un’autobomba. La prigione situata a Ghweran è il più grande centro di detenzione per i membri dell’Is e contiene circa 3.500 detenuti. A seguito dell’attacco dello Stato islamico, l’Iraq ha rafforzato le misure di sicurezza al confine con la Siria, nel governatorato iracheno dell’Anbar, come sottolineato ai media di Baghdad da Ahmed Al Mahlawi, il sindaco del distretto di Al Qaim. (Nova News)