(Roma, 30 novembre 2021). Il diplomatico algerino Mostapha Zaghlache a Nova: affrontare la questione palestinese e la lotta contro le organizzazioni terroristiche
La Siria potrebbe rientrare nella Lega araba dopo un’esclusione durata dieci anni nel vertice che l’Algeria intende ospitare nel marzo 2022. “La Siria dovrebbe essere presente”, ha detto venerdì scorso, 26 novembre, il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, riaccendendo il dibattito su un possibile ritorno di Damasco nell’organizzazione araba. Ma il vertice di Algeri sarà anche “un’opportunità per riformare la Lega degli Stati arabi”, ha aggiunto ancora Tebboune. Nei suoi 67 anni di storia, la Lega araba – fondata il 22 marzo 1954 – ha tentato di portare avanti molti progetti di riforma che hanno sempre incontrato numerosi ostacoli e difficoltà. Il diplomatico algerino Mostapha Zaghlache, che in carriera ha lavorato anche nella Lega Araba, ha detto ad “Agenzia Nova” che oltre alla questione del rientro della Siria, il consesso arabo deve ancora affrontare due questioni principali: la prima è la questione palestinese, in particolare dopo gli Accordi di Abramo per la normalizzazione dei rapporti con Israele; la seconda riguarda la lotta contro le organizzazioni terroristiche e estremiste.
Secondo l’ex consigliere algerino della Lega degli Stati arabi Zaghlache, il vertice di Algeri giunge questa volta in un momento molto delicato nelle relazioni tra i Paesi arabi, in particolare a causa delle rinnovate tensioni tra Algeria e Marocco. È la quarta volta che l’Algeria ospita i lavori del Vertice arabo dopo il 1973, il 1988 e infine nel 2005. L’ex ministro ed ex ambasciatore algerino a Damasco, Kamal Bouchama, ritiene che le differenze e le diverse visioni tra i Paesi arabi rappresentino ancora oggi uno dei maggiori ostacoli al successo di un’azione condivisa tra i Paesi arabi “fratelli”. Secondo Bouchama, sono comunque in corso dei tentativi positivi per dare alla Lega Araba un ruolo reale e più importante per andare oltre la solita retorica. “È giunto il momento di incarnare la solidarietà araba sotto forma di decisioni serie, lontane dalla politica della condanna”, ha detto Bouchama ad “Agenzia Nova”.
Non è un segreto che l’Algeria si stia prodigando molto per il ritorno della Siria al vertice arabo. Un Paese, la Siria, che ha da tempo riallacciato rapporti con alcuni Paesi del Golfo, in particolare Emirati Arabi Uniti e Bahrein. Algeri, da parte sua, intende cogliere l’occasione per cercare di riformare la Lega dopo gli ultimi anni un po’ opachi per l’organizzazione con sede al Cairo. Sulla questione siriana si è recentemente pronunciato il ministro degli Esteri algerino, Ramtane Lamamra, affermando che il rientro della Siria alla Lega araba sarebbe un passo avanti nel processo di riunificazione e di superamento delle difficoltà interne. Negli ultimi mesi, la guerra in Yemen, Siria e Iraq, la situazione della sicurezza in Libia, oltre alla crisi tra Egitto, Sudan ed Etiopia per la Diga della rinascita etiope (Gerd), hanno fatto emergere molte questioni e punti di contesa (ma anche di possibili alleanze) nella più grande istituzione politica del mondo arabo. Durante un’intervista al canale internazionale algerino “AL24 News”, Lamamra ha affermato che questo vertice è un’opportunità “per aprire nuove prospettive per risolvere i problemi interni siriani con questo grande sviluppo (il ritorno della Siria alla Lega araba, ndr).
Questo ritorno consentirà alla parte araba di avere nuove carte in mano per trovare una soluzione alla crisi siriana, che è diventata una complessa crisi globale”, ha sottolineato il ministro algerino.
Redazione. (Nova News)