« Voglio ringraziare coloro che hanno permesso questo processo, innanzitutto chi, tra voi, nel settembre 2017 a Lione durante un vertice franco-italiano, mi chiese perché tra l’Italia e la Francia non esistesse l’equivalente del Trattato dell’Eliseo », che dal 1963 lega Parigi e Berlino. « Sembrava essere una domanda che documentava una distanza, alla quale all’epoca ho risposto: ‘Allora facciamo un Trattato del Quirinale' ».
Così il presidente francese Emmanuel Macron, in apertura della conferenza stampa a Villa Madama con il premier Mario Draghi, ha ricordato come nacque l’iniziativa (e il nome) del trattato italo-francese. La domanda al vertice di Lione fu posta dal corrispondente ANSA a Parigi Tullio Giannotti.
« Poi quest’idea fu ripresa nel gennaio 2018 a Roma da Paolo Gentiloni, al quale voglio rendere omaggio perché all’epoca contribuì ampiamente a far avanzare i lavori », ha aggiunto Macron ripercorrendo le varie tappe. « Costituimmo un comitato di saggi, e vorrei ringraziare tutti coloro che, da entrambi i lati delle Alpi, hanno operato durante tutti questi anni per progredire su questa strada, direi con il bello e con il cattivo tempo », ha sottolineato riferendosi alle tensioni tra Francia e Italia sfociate nel 2019 con il richiamo in patria dell’ambasciatore francese, Christian Masset.
« Infine vorrei ringraziare i nostri parlamentari, i membri del comitato di amicizia, e ovviamente il presidente Mattarella che ha svolto un ruolo essenziale in tutto questo periodo e che ha vegliato sul buon esito di questi lavori », ha concluso Macron. (ANSA)