Le ambasciate del gruppo di Paesi P3+2 (Francia, Regno Unito e Stati Uniti, più Germania e Italia) hanno lanciato oggi un nuovo appello affinché in Libia si tengano elezioni presidenziali e parlamentari “libere, giuste, credibili e inclusive” nella data del 24 dicembre, nel giorno del 70mo anniversario dell’indipendenza della Libia. In un comunicato stampa congiunto, i cinque Paesi occidentali “prendono nota” dell’annuncio dell’Alta commissione elettorale della Libia (Hnec) sul termine della fase dell’accettazione delle richieste delle candidature per le elezioni presidenziali. “Il numero significativo delle domande è una ulteriore prova della determinazione del popolo libico di partecipare attivamente al processo democratico”, afferma la nota, esprimendo al contempo “pieno sostegno” alle autorità responsabili della revisione giudiziaria delle candidature. Sono in tutto novantotto i candidati alle elezioni presidenziali, su cui tuttavia pende il giudizio della magistratura che dovrà accettare o respingere la documentazione. Dopodiché inizieranno i 12 giorni per presentare i ricorsi. Una tempistica molto stringente, visto anche l’eseguo tempo a disposizione per la campagna elettorale. A ciò si aggiunge il fatto che la Hnec insiste nel voler tenere un primo turno delle presidenziali il 24 dicembre e il secondo turno solo 52 giorni dopo insieme alle parlamentari. Una forzatura che ha spinto l’inviato Onu in Libia, Jan Kubis, a rassegnare le dimissioni. Ciononostante, le ambasciate di Francia, Regno Unito e Stati Uniti, Germania e Italia “riaffermano la loro determinazione a sostegno della stabilità in Libia, come risultato di un processo guidato e posseduto dai libici e facilitato dalle Nazioni Unite”, sollecitando infine “gli attori internazionali a incoraggiare e sostenere la transizione democratica”. (Agenzia Nova)