Tra Londra e Parigi c’è molto di più che uno scontro sulla pesca

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(Roma, 01 novembre 2021). Francia e Regno Unito ai ferri corti. La pesca sulla Manica nasconde divisioni e competizioni su dossier strategici. Parigi vede Londra come un competitor più che un alleato. Mentre Londra considera Parigi un ostacolo per la costruzione di un rapporto con l’Ue dopo Brexit e
Il contenzioso Francia-Gran Bretagna sulle licenze da rilasciare ai pescatori francesi per operare nel Canale della Manica resta aperto. Dopo le scintille di ieri, oggi da Londra un ultimatum: Parigi ha 48 ore di tempo per ritirare le sue “irragionevoli minacce” di ritorsioni, altrimenti scatterà una contro-risposta. Inclusa la denuncia di violazione del trattato di libero scambio sottoscritto con l’Ue per il post-Brexit.
Le autorità francesi hanno fermato un peschereccio britannico al largo di Le Havre; a un altro è stato mandato un avviso per evitare di pescare in acque che i francesi considerano territoriali. Parigi ha inoltre reso pubblica una lista di sanzioni — che comprende l’inserimento di dazi, l’aumento della tariffazione sull’energia elettrica, la chiusura delle acque territoriali alla pesca britannica). Il governo francese potrebbe decidere di applicarle da domani, 2 novembre, se il Regno Unito non cambierà l’assegnazione delle licenze di pesca — fornite in misura ridotta ai pescherecci francesi.
Il braccio di ferro è in corso, e in questo momento la Francia ha un vantaggio: la Manica isola — più che rendere indipendente — il Regno Unito. La questione della pesca é un fatto minore, Ma comprende aspetti cruciali. Parigi vede Londra come un competitor più che un alleato: la relazione con gli Stati Uniti, la presenza inglese nell’Indo Pacifico — in cui i francesi si sentono componente regionale (mal digerito il ruolo giocato nell’Aukus). Londra vede Parigi come un ostacolo per la costruzione di un rapporto con l’Ue dopo Brexit e di voler usare la Nato a proprio vantaggio.

Di Ferruccio Michelin. (Formiche)