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Siria: la Turchia attacca le «Syrian Democratic Forces»

L’esercito della Turchia ha condotto attacchi, all’alba di oggi, 13 ottobre, contro diverse postazioni delle Syrian Democratic Forces (SDF), situate nel Nord della Siria. Ciò giunge dopo che il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha promesso che il proprio Paese avrebbe adottato le misure necessarie a contenere le minacce provenienti dalle regioni settentrionali siriane, con riferimento alle SDF e al loro braccio armato principale, le Unità di Protezione Popolare curde (YPG), considerate da Ankara il ramo siriano del gruppo “terroristico” del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK).
Le forze turche hanno preso di mira diverse località, tra cui l’asse di Misherfah, Jabal e Ain Issa, nella periferia settentrionale di Raqqa, siti nel Sud di Afrin e nel Nord di Tal Rifaat, nella periferia Nord di Aleppo, nel Nord-Ovest della Siria, oltre ad altre località nel Nord-Est siriano, nei pressi di Hasakah. Le medesime fonti hanno poi affermato che aerei di ricognizione turchi hanno sorvolato le aree che si estendono da Manbij e Ayn al-Arab, al distretto di Tal Tamr e al distretto di Afrin. Al momento, non è chiaro se vi siano state o meno vittime a seguito dei bombardamenti, mentre è stato riportato che molte postazioni delle SDF sono state distrutte.
Tale attentato è stato perpetrato nella città di Azaz, nel Nord della Siria, e ha provocato la morte di due agenti di polizia turchi, mentre altri due sono rimasti feriti. A detta del Ministero dell’Interno turco, i militanti delle YPG avrebbero attaccato un veicolo blindato con un missile guidato, nell’area dell’Operazione Scudo dell’Eufrate. “L’ultimo attacco ai nostri agenti di polizia nella regione dell’Operazione scudo dell’Eufrate e le vessazioni contro le nostre terre hanno ormai superato il limite”, ha dichiarato Erdogan, ribadendo l’insofferenza del suo Paese per i “focolai terroristici” in Siria e la determinazione a sradicare le minacce provenienti dalle regioni settentrionali siriane, o attraverso le forze attive nella regione o attraverso le “proprie capacità”. (Media)

 

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