(Roma, 04 ottobre 2021). Adela Raz ha criticato il rifiuto del presidente americano di negoziare l’accordo che Donald Trump aveva raggiunto con i talebani, un accordo che « non prevedeva protezioni per le donne afghane una volta ritirati gli americani »
L’ambasciatore dell’Afghanistan negli Stati Uniti, Adela Raz, ha « perso il suo Paese e la sua fiducia nel governo americano ». È quanto la rappresentante diplomatica ha confessato al programma tv « Axios on Hbo » nella prima intervista da quando Kabul è tornata nelle mani dei Talebani.
Rispondendo alla domanda del giornalista, Raz ha detto di non pensare che al presidente Joe Biden « interessi il destino delle donne e delle ragazze afghane ». L’ambasciatore ha inoltre rivelato nuovi dettagli riguardo la fuga del presidente Ashraf Ghani, sostenendo che fosse studiato da tempo.
«A Joe Biden non interessa il destino delle donne e delle ragazze afghane»
In un passaggio drammatico dell’intervista, interrotto dalla commozione, Raz ha detto di sentirsi « in colpa per aver incoraggiato le donne afghane a credere in un nuovo futuro » e ad aiutarla nel governo.
« È per questo – ha aggiunto – che le avevo incoraggiate a restare in Afghanistan. Una di loro, una giovane, è stata assassinata. Era un’attivista per i diritti umani ». L’ambasciatore ha dichiarato di non riconoscere i talebani e di non essere disposta a lasciare il posto, per cui si considera ancora la rappresentante ufficiale del suo Paese. Ma Biden, ha aggiunto, ha rifiutato di incontrarla.
Raz ha poi criticato il rifiuto del presidente americano di negoziare l’accordo che Donald Trump aveva raggiunto con i talebani, un accordo che « non prevedeva protezioni per le donne afghane una volta ritirati gli americani ».
In una seconda intervista, sempre con Axios ma telefonica, l’ambasciatore ha detto di « credere pienamente nel popolo americano e di essere profondamente grata per i sacrifici che i militari americani e i civili hanno fatto negli ultimi vent’anni », nel suo Paese, ma ha anche detto di « sentirsi devastata » dall’idea che quei risultati ottenuti non siano stati protetti.
Di Massimo Basile. (AGI)