(Roma, 30 settembre 2021). Nonostante l’acquisto dei sistemi difensivi S-400 dalla Russia abbia provocato tensioni tra Usa e Turchia, “ne è valsa la pena”, perché Ankara può “rafforzare le sue difese come desidera”. Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in un colloquio tenuto la scorsa settimana con il quotidiano statunitense “The New York Times”, a margine dei lavori dell’Assemblea generale dell’Onu. Le dichiarazioni di Erdogan, pubblicate ieri dal quotidiano Usa, sono state rilanciate oggi dalla presidenza turca e dai principali media di Ankara poche ore dopo l’incontro-fiume tra il presidente turco e l’omologo russo, Vladimir Putin, tenuto ieri a Sochi. In occasione del colloquio, durato circa tre ore, i due leader hanno affrontato il tema della cooperazione militare bilaterale, riguardo alla quale “non si possono fare passi indietro”, ha dichiarato lo stesso Erdogan. “Se gli americani avessero venduto alla Turchia un sistema difensivo con missili Patriot, non avremmo dovuto comprare gli S-400”, ha aggiunto la scorsa settimana Erdogan, citato dal “New York Times”. L’accordo per gli S-400 ha provocato reazioni negative da parte degli Usa, che hanno successivamente escluso Ankara nel 2019 dal programma per i caccia F-35 di nuova generazione, e imposto nel 2020 sanzioni contro la Turchia. Ciò nonostante, Erdogan ha ribadito in più occasioni di recente l’intenzione della Turchia di ripetere l’acquisto dei sistemi difensivi russi.
Al centro dell’incontro tra Erdogan e Putin vi sono stati anche questioni energetiche e i vari conflitti regionali in cui sono coinvolti entrambi i Paesi, su tutti quello della Siria. Per quanto riguarda il tema energetico, Erdogan ha annunciato che il primo blocco della centrale nucleare di Akkuyu, che l’azienda statale nucleare russa Rosatom sta costruendo nel sud della Turchia, potrebbe essere aperto già nel corso del prossimo anno, esprimendo la speranza che la messa in servizio della sua prima unità avvenga nel maggio 2023. Da parte sua, Putin ha ringraziato l’omologo turco per la sua posizione sulla costruzione del gasdotto Turkish Stream, in quanto soddisferebbe « gli interessi del popolo turco e della Russia ». Inoltre Putin ha osservato che grazie al gasdotto, la Turchia si è messa al riparo dalle attuali turbolenze nel mercato europeo del gas. Dall’inizio dell’anno, Gazprom ha consegnato alla Turchia 96 milioni di metri cubi di gas, con numeri significativamente superiori alle quantità contrattuali giornaliere. Non sono noti ulteriori dettagli sull’incontro tra i due presidenti, che secondo i media russi hanno riguardato diversi aspetti del partenariato russo-turco in ambito politico e commerciale-economico, oltre a temi internazionali di attualità tra cui l’evoluzione della situazione in Siria, Libia, Afghanistan e Caucaso meridionale.