Migliaia di manifestanti hanno preso parte a una nuova manifestazione nella capitale del Mali, Bamako, per ribadire il loro sostegno alle autorità di transizione e chiedere legami più stretti con la Russia. La manifestazione, secondo quanto riportato dai media locali, è stata organizzata dal movimento Yerewolo, che si oppone alla presenza delle forze francesi in Mali. Molti partecipanti al raduno hanno sventolato bandiere del Mali, così come alcune bandiere russe, oltre che cartelli con su scritto: “Viva Assimi (Goita, presidente della Transizione), viva la transizione, viva il governo”. Riferendosi all’operazione militare francese Serval, lanciata nel 2013 contro i jihadisti nel nord del Mali e che poi ha assunto il nome di Barkhane nel 2014, il suo portavoce Siriki Kouyaté ha dichiarato che “la Francia e la comunità internazionale hanno trascorso (in Mali) nove anni senza risultati, senza sicurezza, senza protezione di persone e proprietà”. La manifestazione segue giorni di tensione diplomatica tra Parigi e Bamako dopo che i leader ad interim del Mali hanno riconosciuto di essere in trattative con il gruppo di mercenari russi Wagner. La presidente del Gruppo dei patrioti del Mali (Gpm), Keita Fatoumata Kouyaté, dal canto suo ha assicurato che una petizione lanciata dal suo movimento nel 2016 per chiedere alla Russia di intervenire in Mali ha finora raccolto 19 milioni di firme e quasi 8 milioni di dollari. “Oggi il Mali sta attraversando tempi difficili, ma non dobbiamo disperare della nostra nazione, del nostro Stato”, ha detto il colonnello Goita in un discorso trasmesso ieri in occasione del 61mo anniversario dell’indipendenza.
Già la scorsa settimana la piattaforma Debout sur les remparts (Yerewolo), organizzazione non governativa attiva in Mali, aveva rivolto un appello pubblico al capo della giunta militare al potere a Bamako, Assimi Goita, con la richiesta di espellere le truppe francesi dal Paese. Lo riporta il sito “Mali web”, secondo cui un’ondata di manifestazioni ha interessato diverse parti del Paese per chiedere il ripristino della sovranità del Mali e il ritiro del contingente militare francese. Gli autori dell’appello hanno anche affermato di considerare la cooperazione con la Russia l’unica opzione accettabile per l’intervento straniero e si sono detti fiduciosi che Mosca si schiererà dalla loro parte e aiuterà a restituire la libertà al Mali. “Noi giovani abbiamo organizzato questa manifestazione per il ritiro delle forze armate francesi dal territorio nazionale del Mali. Vogliamo dare un contributo alla soluzione definitiva della crisi e ripristinare i valori della sovranità della nostra nazione”, si legge nella lettera. “Non nascondiamo e riaffermiamo la nostra comune disponibilità con le nuove autorità di transizione a dare priorità alla cooperazione militare con la Russia per il rapido ripristino della Repubblica, in modo da poter lottare per la stabilità a lungo termine, che porterà alla nostra sovranità assoluta”, affermala missiva, che arriva poche settimane dopo l’incontro avvenuto a fine agosto tra il viceministro della Difesa russo Alexander Fomin e il suo omologo maliano Sadio Camara a margine del forum Army-2021, che si è tenuto a Mosca, in occasione del quale le due parti hanno discusso dell’attuazione di progetti comuni nel settore della difesa.
Le nuove proteste avvengono a pochi giorni dalla visita a Bamako della ministra della Difesa francese, Florence Parly, che ha incontrato l’omologo maliano Sadio Camara, nell’ambito di un tour di due giorni che il capo della Difesa francese sta effettuando nei Paesi saheliani alleati della Francia nella lotta al jihadismo. Sullo sfondo le polemiche suscitate dai colloqui che le autorità maliane avrebbero avviato con la società privata di sicurezza russa Wagner per concludere un contratto di collaborazione militare. “Il mio obiettivo è riuscire a chiarire la posizione delle autorità maliane e ribadire dei concetti”, ha detto Parly citata dal quotidiano francese “Le Monde” prima di incontrare Camara. “Non possiamo essere presenti (in Mali) insieme a dei mercenari”, ha avvertito la ministra che in precedenza è stata in Niger, dove ha incontrato l’omologo Issoufou Katambé e il presidente Mohamed Bazoum e con i quali ha evocato i cambiamenti nel dispositivo militare Barkhane in vista del prossimo ritiro dei militari francesi dal territorio come annunciato dal presidente Emmanuel Macron. (Nova News)