(Roma, 03 settembre 2021). L’autore dell’attacco, originario dello Sri Lanka, era un lupo solitario sorvegliato dal 2016. Ora sul Paese torna lo spettro della strage di Christchurch
Sei persone sono state accoltellate in un supermercato ad Auckland, la città più popolosa della Nuova Zelanda. Il primo ministro Jacinda Ardern ha parlato di « attacco terroristico » pianificato da un « violento estremista » ispirato dall’Isis. L’attentatore, un cittadino dello Sri-Lanka, è stato ucciso a colpi di pistola dagli agenti della polizia. I feriti sono stati trasferiti in ospedale: tre sono in condizioni critiche, uno è in pericolo di vita.
L’uomo, ha aggiunto Ardern, era arrivato in Nuova Zelanda nel 2011 ed era sotto controllo delle autorità dal 2016. Non aveva legami con altri sospetti ed era dunque un lupo solitario, sorvegliato per la sua ideologia. Alle 14.40 locali, poco prima delle cinque italiane di questa mattina, è entrato nel supermercato – obiettivo scelto, probabilmente, perché la città è sottoposta a uno stringente lockdown dovuto alla diffusione della variante Delta e i negozi di prima necessità sono tra le poche attività aperte – e ha utilizzato come arma un coltello preso direttamente dagli scaffali. Il primo ministro ha aggiunto che l’uomo non poteva essere imprigionato, ma era controllato « 24 ore su 24 », fattore che ha permesso agli agenti di intervenire « meno di sessanta secondi doppo l’inizio dell’attacco ». I video registrati all’interno del supermercato hanno registrato il suono di una decina di proiettili esplosi in rapida successione.
Si tratta del primo attentato in Nuova Zelanda dopo quelli di Christchurch, avvenuti il 15 marzo 2019. Quel giorno, il 28enne Brenton Tarrant assaltò due moschee armato di fucili semiautomatici, uccidendo cinquanta persone e ferendone quaranta. Il tutto venne trasmesso in diretta su Facebook dallo stesso Tarrant. Ad oggi, si tratta del più grande omicidio di massa della storia della Nuova Zelanda.
Di Samuele Finetti. (Il Giornale)