(Roma, 30 agosto 2021). Le parole del presidente seguono il sanguinoso attacco alla base militare di Al Anad
Il presidente dello Yemen, Abd Rabbo Mansour Hadi, ha dichiarato che i ribelli sciiti Houthi “pagheranno a caro prezzo tutti i crimini che hanno commesso contro il popolo yemenita”. Le parole del presidente seguono il sanguinoso attacco alla base militare di Al Anad, nel governatorato meridionale di Lahj, 60 chilometri a nord di Aden. Almeno 40 soldati sono stati uccisi e decine feriti nell’attacco compiuto dal gruppo ribelle sciita contro una formazione militare durante l’adunata mattutina, prima di un’esercitazione, con missili balistici e droni esplosivi. “La milizia terrorista Houthi sarà ritenuta responsabile per ogni crimine commesso contro gli yemeniti. La battaglia del popolo contro il progetto iraniano nello Yemen continua”, ha detto Hadi, citato dall’agenzia di stampa ufficiale yemenita.
Il capo dello Stato riconosciuto dalla Comunità internazionale ha aggiunto che “i sacrifici degli yemeniti non saranno vani”, affermando che “il tentativo della milizia appoggiata dall’Iran di trascinare il Paese nel passato fallirà: la gente volterà pagina e stabilirà il proprio Stato federale”. Il presidente ha invitato a compattarsi per combattere le milizie sostenute dall’Iran. “Folle è chi pensa di essere immune al progetto di morte guidato dalla milizia Houthi con il sostegno iraniano. Tutti noi dovremmo esserne consapevoli e dirigere le nostre frecce contro questo nemico”, ha aggiunto Hadi.
La base di Al Anad, considerata la più grande del Paese, era già stata presa di mira all’inizio del 2019 da un drone-bomba di fabbricazione iraniana, durante una parata militare. In quell’occasione vi erano stati 6 morti e 20 feriti tra membri dell’esercito yemenita; tra le vittime figurava anche generale Saleh al Zindani, vice capo di stato maggiore, deceduto per le ferite riportate in quella circostanza. Considerata una delle storiche basi aeree militari fondate dagli inglesi in Yemen, Al Anad si trova a nord della città di Al Houta, capoluogo del governatorato di Lahj, e dista 60 chilometri da Aden, la capitale de iure dello Yemen dopo la presa di Sana’a da parte dei ribelli Houthi. La struttura comprende anche una pista di atterraggio per aerei, depositi di armi e un annesso per l’alloggio dei piloti, nonché un campo per forze di fanteria e un altro per unità meccanizzate. La base si estende da nord a sud per una lunghezza di 20 chilometri, comprende un campo di addestramento e officine per la manutenzione di aerei da guerra e attrezzature militari pesanti. Gli statunitensi hanno precedentemente usato la base come punto di partenza per i raid contro gli esponenti di Al Qaeda.
La guerra civile in Yemen è in corso dal 2015. A seguito dell’occupazione del nord del Paese, compresa la capitale Sana’a da parte dei miliziani filo-iraniani Houthi, il presidente Abd Rabbo Mansour Hadi e il suo governo, attualmente con sede provvisoria ad Aden, hanno chiesto l’intervento dei paesi del Golfo, in particolare Arabia Saudita ed Emirati, che nell’aprile del 2015 hanno formato una coalizione militare per sostenere le forze governative nel conflitto. Il governo riconosciuto a livello internazionale, sostenuto da una coalizione militare araba – e la milizia Houthi sostenuta dall’Iran – sono stati bloccati in guerra dal 2014, quando gli Houthi hanno conquistato la capitale Sana’a. Houthi era in origine il nome di un clan dello Yemen, e non di una setta o un gruppo religioso. In seguito, un movimento di combattenti ribelli chiamato Ansar Allah ha adottato questo come nome ufficiale, dopo che il loro fondatore e principale capo, Hussein Badreddin al Houthi, venne ucciso nel 2004, portando alla cosiddetta insurrezione Houthi.
Redazione. (Nova News)