Due ragazzi, rispettivamente di 10 e 11 anni, sono stati uccisi e almeno altre quattro persone, incluso un cittadino cinese, sono stati feriti ieri in un attentato suicida contro un convoglio che trasportava cittadini cinesi nella città costiera di Gwadar, nel sud-ovest del Pakistan. Lo riferisce il quotidiano pachistano “Dawn”. L’attacco è stato rivendicato dall’Esercito di liberazione del Balochistan (Bla), organizzazione militante con base in Afghanistan. Secondo fonti citate dal quotidiano i cittadini cinesi, che stavano lavorando alla costruzione del progetto di infrastruttura stradale Gwadar East Bay Expressway, parte dell’iniziativa della Nuova via della seta, stavano tornando al campo in cui sono alloggiati quando si è verificata l’esplosione. Secondo quanto riferito da un ufficiale di polizia l’obiettivo dell’attentatore erano i veicoli che trasportavano i cittadini cinesi. L’attentato avviene mentre la città è teatro di proteste contro la presenza di Pechino. Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico “The Guardian” questa settimana pescatori e lavoratori locali hanno bloccato alcune strade di Gwadar, bruciato pneumatici e scandito slogan per chiedere acqua ed elettricità e fermare i pescherecci cinesi che operano illegalmente nelle acque vicine. Due persone sono rimaste ferite nel tentativo delle forze di sicurezza di fermare le proteste. Il mese scorso altri nove lavoratori cinesi sono morti quando un auto bomba si è schiantata contro un loro convoglio diretto alla diga di Dasu, un altro progetto incluso nel Corridoio economico Cina-Pakistan (Cpec). (Nova News)