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Il Sudan consegnerà l’ex presidente Omar al Bashir alla Corte penale internazionale

(Roma, 11 agosto 2021). Lo scorso 4 agosto il governo sudanese ha adottato il disegno di legge che aprirà la strada all’adesione del Paese alla Corte penale internazionale (Cpi). Lo ha annunciato su Twitter il primo ministro Abdalla Hamdok, commentando che “giustizia e responsabilità sono la spina dorsale del nuovo Sudan, che si impegna per lo stato di diritto che tutti noi cerchiamo di costruire”. L’adozione del disegno di legge è un passo importante nel processo di transizione che Khartum sta effettuando dalla deposizione dell’ex presidente Omar al Bashir, nell’aprile del 2019, e nel quadro di una governance inclusiva di tutte le forze del paese. E’ un passo significativo, in particolare, in relazione agli impegni presi con la comunità internazionale nel favorire il processo dell’ex presidente, un altro tassello nell’avvenuta eliminazione delle sanzioni imposte in passato dagli Stati Uniti e revocate dall’ex presidente Donald Trump prima della fine del suo mandato. L’annuncio della consegna di Bashir chiude un percorso avviato dalle autorità sudanesi a febbraio scorso, con colloqui che hanno portato alla firma di un memorandum d’intesa con l’Ufficio del Procuratore della Corte penale internazionale (Cpi) per collaborare al processo dell’ex leader militante Ali Muhammad Ali Abd al Rahman, alias Ali Kushayb, che Khartum ha consegnato alla Cpi a giugno scorso.

Ex leader delle Forze di difesa popolare e delle famigerate milizie paramilitari janjaweed (demoni a cavallo) responsabili di numerosi massacri e violazioni dei diritti umani durante il conflitto del Darfur, Ali Kushayb è stato incriminato nel 2007 per numerosi crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi nel Darfur tra il 2003 e il 2004 ed arrestato il 9 giugno dopo essersi consegnato alle autorità nel nord della Repubblica Centrafricana, vicino al confine con il Sudan. Nel dettaglio, Kushyab dovrà rispondere di 22 casi di crimini contro l’umanità e 28 di crimini di guerra (504 omicidi, la deportazione di 41 mila persone, 20 stupri, torture, saccheggi, trattamenti inumani e degradanti, devastazioni e via di questo passo).

Il governo di transizione del Sudan consegnerà alla Corte penale internazionale (Cpi) l’ex presidente Omar al Bashir, destituito dalla volontà popolare nell’aprile del 2019, ed altri funzionari accusati di crimini contro l’umanità nel conflitto del Darfur. Lo ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri Mariam al-Mahdi, senza precisare una tempistica nella consegna. Il governo di Khartum “ha deciso di consegnare i funzionari ricercati alla Cpi”, ha detto citato dall’agenzia di stampa ufficiale “Suna”. L’annuncio segue gli incontri tenuti in questi giorni a Khartum dal neo nominato procuratore della Cpi, Karim Khan, da lunedì impegnato in colloqui con le autorità sudanesi sulla cooperazione da attuare nella gestione dei crimini del Darfur. Khan, che da giugno scorso succede all’ex procuratrice Fatou Bensouda, è stato accompagnato dall’avvocato senior per i processi Julian Nicholls, dal consigliere per la cooperazione internazionale della Cpi Dahirou Sant-Anna e dal consigliere senior del procuratore generale, Thomas Lynch. Durante la sua visita, che si concluderà domani, il procuratore incontrerà anche diplomatici e gruppi della società civile.

Redazione. (Nova News)

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