Ripartire e lasciarsi alle spalle la crisi di quest’ultimo anno e mezzo, senza però dimenticare il coronavirus, che rappresenta ancora una minaccia per tutti i francesi. Una doppia sfida per il presidente Emmanuel Macron, che nel discorso alla nazione tenuto questa sera ha lanciato un appello ai francesi affinché intraprendano l’”unica via per ritornare alla normalità”: la vaccinazione. Intanto, il diffondersi della variante Delta impone nuove misure.
Inizialmente concepito come un intervento destinato ad illustrare il progetto di quest’ultima parte del mandato, il discorso è stato riadattato nelle ultime ore a causa della situazione sanitaria del Paese. La variante Delta rappresenta ormai il 51,7% dei casi, mentre il tasso di incidenza ha superato la soglia di allerta fissata a 50 casi ogni 100 mila abitanti in diverse zone, prima fra tutte Parigi. Il tutto, a meno di due settimane dall’uscita dal periodo di restrizioni, proprio mentre i francesi stavano facendo le valigie per questa estate.
La campagna vaccinale deve spingere sull’acceleratore e andare più veloce della quarta ondata per evitare il ripetersi di un nuovo picco di contagi.“Più ci vaccineremo, meno spazio lasceremo al virus per diffondersi, più eviteremo ricoveri”, ha detto Macron, parlando di una nuova “corsa”. Il tempo per convincere i francesi a farsi vaccinare è finito; adesso è arrivato il momento di aumentare la pressione sulla parte della popolazione più restia.
Primo fra tutti il personale sanitario, per il quale Macron ha annunciato l’obbligo di vaccinazione. Secondo Santé Publique France, l′8 luglio solamente il 45 per cento degli operatori nelle case di riposo aveva ricevuto entrambe le dosi, mentre a metà giugno il 64 per cento di quelli negli ospedali aveva avuto la prima iniezione. Il governo si è più volte mostrato contrario ad imporre il vaccino per questa categoria, ma le tante raccomandazioni arrivate negli ultimi giorni dai principali istituti sanitari e il veloce deteriorarsi della situazione sanitaria hanno convinto il presidente a prendere la decisione più radicale. Macron, però, non esclude la possibilità di imporre il vaccino a tutta la popolazione, anche se al momento preferisce puntare sulla “fiducia” nei confronti dei francesi e rimandare più tardi la questione a seconda della “evoluzione della situazione”.
Stretta anche sul pass sanitario, già in vigore in Francia per accedere a luoghi che accolgono più di mille persone come ad esempio gli stadi, e per le discoteche che ricevono più di 50 clienti. Da inizio agosto il “green pass” sarà necessario anche per entrare in luoghi pubblici e culturali, come teatri o cinema, ma anche bar, ristoranti treni e aerei.
I tamponi molecolari inoltre non saranno più rimborsati a partire dal prossimo autunno, mentre già da questa settimana verranno “rafforzati” i controlli alle frontiere per chi viene da “Paesi a rischio, con un isolamento obbligatorio per i viaggiatori non vaccinati”.
Ma a meno di un anno dalle prossime elezioni presidenziali, Macron guarda anche alla ripresa post-Covid, che dovrà passare per le riforme in cantiere bloccate a causa della pandemia. Prima fra tutte quella delle pensioni, che si è trasformata nella principale sfida da qui alle prossime presidenziali. Secondo un sondaggio diffuso dall’istituto Elabe giovedì scorso, sette francesi su dieci sono contrari all’innalzamento dell’età pensionabile, che oggi si attesta a 62 anni in Francia. Ma il presidente resta dell’idea che la soglia deve essere alzata, e rimanda il dibattito a quando l’epidemia sarà “sotto controllo.
In questa fase il capo dello Stato preferisce mettere in avanti quanto fatto fino ad oggi, ricordando che dall’inizio dell’anno sono stati creati 180 mila posti di lavoro (dopo i 300 mila scomparsi nel 2020) e che nel 2021 il Paese registrerà una crescita del 6 per cento.
Macron vuole dimostrare a tutti i costi che la volontà di riformare è rimasta nonostante la crisi, ma il discorso di questa sera è apparso come un déja-vu agli occhi dei francesi, che si sono ritrovati il loro presidente parlare di coronavirus alla nazione per l’ottava volta dall’inizio della pandemia. L’impressione è che il governo abbia peccato di ottimismo, togliendo il 30 giugno scorso la maggior parte delle restrizioni, tra cui quella che prevedeva l’obbligo di indossare all’aperto la mascherina, sospesa addirittura prima del previsto (e a ridosso delle elezioni regionali e dipartimentali). Le sirene delle autorità sanitarie, primo fra tutti l’Istituto Pasteur, che nelle scorse settimane prevedevano il ripetersi dello stesso scenario già visto lo scorso anno sono state ascoltate forse con troppo ritardo.
Così, i francesi si preparano ad un’altra estate minacciata dall’arrivo della quarta ondata. Al rientro dalle vacanze “avremo un appuntamento con il nostro futuro”, ha detto Macron. Intanto, il presente sembra somigliare sempre di più al passato. (HuffingtonPost)