La Commissione UE chiederà spiegazioni alle autorità libiche sul video della Sea Watch

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La Commissione europea chiederà spiegazioni alle autorità libiche in merito al video della Ong Sea Watch in cui si vede che una nave della Guardia costiera libica tenta di speronare un barcone con migranti a bordo. Lo ha detto il portavoce della Commissione europea, Peter Stano. “Abbiamo visto il video di questo incidente e stiamo attualmente verificando i fatti e le circostanze correlate a questo”, ha detto. “Sicuramente è una fonte di preoccupazione e chiederemo spiegazioni ai nostri partner libici nei nostri contatti regolari. Seguiremo molto, molto seriamente questo incidente, chiedendo spiegazioni e investigando su cosa è avvenuto”, ha aggiunto.

La Guardia costiera libica ha annunciato di aver avviato una serie di verifiche sull’azione di una delle sue motovedette contro un barcone nella zona di ricerca e soccorso (Sar) di Malta, emersa in seguito alla pubblicazione del video diffuso ieri dall’Ong Sea Watch, in cui una unità dei guardiacoste libici insegue un barcone sparando colpi d’arma da fuoco ed effettuando vari tentativi di speronamento. In una nota, il portavoce della Marina libica ha promesso di verificare quanto accaduto, sottolineando di aver “aver preso visione di quanto pubblicato sui vari media e sui social network internazionali” che mostrano la motovedetta della Guardia costiera – la nave Ras Jadir secondo Sea Watch – mentre insegue una imbarcazione con a bordo migranti, “mettendo in pericolo la vita delle persone a bordo”. Nella nota, il portavoce della Marina militare sottolinea che dal video emerge come i membri dell’equipaggio non hanno seguito le misure di sicurezza marittima. “La Marina libica condanna qualsiasi comportamento o azione che violino gli standard e le leggi locali e internazionali e conferma che tutte le misure legali sono state prese al riguardo delle violazioni emerse da questo incidente in conformità con la legislazione e leggi in vigore”, si legge nella nota. La Marina militare libica ha inoltre affermato che proseguirà nello svolgimento dei suoi compiti “salvando vite in mare e proteggendo le coste libiche, secondo le leggi e i regolamenti umanitari riconosciuti a livello locale e internazionale”.

Ieri l’organizzazione non governativa Sea Watch ha denunciato un tentativo di attacco e speronamento da parte della Guardia costiera libica di un barcone carico di migranti all’interno dell’area di ricerca e soccorso (Sar) di competenza maltese. Un video girato dall’aereo da pattugliamento marittimo Sea Bird, collegato all’Ong, mostra una imbarcazione della Guardia costiera libica – la nave Ras Jadir secondo Sea Watch – mentre insegue un barcone carico di migranti sparando colpi d’arma da fuoco in direzione del natante, eseguendo manovre volte a speronare la barca e lanciando arpioni nel tentativo di bloccare l’imbarcazione. “Coloro che sparano ai rifugiati e cercano di capovolgere le loro barche non sono lì per salvarli. L’Ue deve immediatamente porre fine alla cooperazione con la cosiddetta Guardia costiera libica. Gli stati europei come Malta devono riprendersi la responsabilità delle loro zone di soccorso e adempiere al loro dovere di soccorso”, afferma l’Ong sul suo profilo Twitter.

Redazione. (Nova News)