Al secondo turno delle elezioni amministrative che si è tenuto oggi in tutta a Francia il Rassemblement National di Marine Le Pen ha perso in tutte le regioni. È la stessa Le Pen ad ammettere la sconfitta intervenendo dalla sede del partito di estrema destra francese. “Questa sera il Rassemblement National non ha vinto in alcuna regione”, ha detto la leader del Rassemblement National. Le Pen ha denunciato delle “alleanze contro natura” organizzate per impedire la vittoria del suo partito. La presidente del Rassemblement National ha poi dato “appuntamento ai francesi” alle prossime elezioni presidenziali per “costruire un’alternativa”. Marine Le Pen ha poi ringraziato i suoi elettori, nonostante “tutto lì spingeva ad astenersi: assenza totale di informazione, organizzazione disastrosa degli scrutini”. La mobilitazione è “la chiave delle prossime elezioni”, ha aggiunto Le Pen, che si è detta “determinata a riabilitare la politica e a rendergli la sua utilità a beneficio dei francesi”.
La sconfitta del Rassemblement National sembra andare soprattutto a vantaggio dei Repubblicani. Stando a quanto emerge dalle prime stime dell’istituto Elabe in Provenza-Alpi-Costa Azzurra, il repubblicano Renaud Muselier, è in testa con il 56,6 per cento al ballottaggio delle elezioni regionali. Muselier è seguito dallo sfidante de Rassemblement National, Thierry Mariani, che si attesta al 43,4 per cento. In Alta Francia il presidente uscente, ex repubblicano e candidato alle presidenziali del 2022 Xavier Bertrand, sta vincendo al ballottaggio con il 52,8 per cento dei voti, seguito dallo sfidante del Rassemblement National, Sebastien Chenu, che si attesta al 25,8 per cento. Al terzo posto con il 21,4 per cento la candidata Karime Delli, sostenuta da Europa-Ecologia-I Verdi, il Partito socialista e La France Insoumise.
Stando alle proiezioni, le elezioni sono andate positivamente per la destra neogollista anche nell’Ile-de-France e in Auvergne-Rhone-Alpes. Nella regione di Parigi, la presidente uscente, Valerie Pecresse, è al primo posto con il 44,9 per cento dei consensi, seguita dalla lista di sinistra dell’ambientalista Julien Bayou, che si ferma al 33,3 per cento. Terzo il Rassemblement national con l’11,4 per cento raccolto da Jordan Bardella, mentre Laurent Saint-Martin, de La République en marche chiude in quarta posizione al 10,4 per cento. Pecresse, pur avendo lasciato i Repubblicano per la lista di centrodestra Siamo liberi, ha potuto contare sul sostegno del suo ex partito. Anche il presidente uscente dell’Auvergne-Rhone-Alpes, il repubblicano Laurent Wauquiez, viene indicato vincente dalle proiezioni con consensi che vanno dal 55 al 55,9 per cento, seguito dalla lista di sinistra guidata dall’ambientalista Fabienne Grebert, che invece si attesta fra il 32 e il 33,2 per cento. Al terzo posto il candidato del Rassemblement National, Andrea Kotarac, nettamente staccato con preferenze fra il 10,9 e il 13 per cento.
La Bretagna resta invece nelle mani del Partito socialista. Il presidente uscente, Loig Chesnais-Girard, che con la sua lista sostenuta dal Partito socialista e dal Partito Comunista ottiene fra il 29,8 e il 30,9 per cento senza però raggiungere la maggioranza assoluta. Segue la repubblicana Isabelle le Callennec, con il 21,6 per cento delle preferenze. L’ambientalista Claire Desmares Poirrier di Europa Ecologia-I Verdi è terza al 20 per cento.
Thierry Burlot di La République en marche e Gilles Pennelle del Rassembelment Nationalsono restano staccati, rispettivamente, al 14,6 e al 13 per cento. L’evidente vittoria dei Repubblica emerge anche dalle stime dell’istituto Ifop-Fiducial sul dato nazionale. Il partito di centrodestra ha ottenuto, infatti, il 38 per cento dei voti, mentre l’unione della sinistra e degli ambientalisti segue al 34,5 per cento. Il Rassemblement national di Marine Le Pen si ferma al 20,5 per cento, mentre la Republique en marche del presidente Emmanuel Macron raccoglie solamente il 7 per cento. (Nova News)