Turchia: il presidente Erdogan avvia la costruzione del Canale di Istanbul

0
779

(Roma, 27 giugno 2021). Il presidente turco Tayyip Erdogan ha avviato la costruzione del Canale di Istanbul, che attraverserà parallelamente il Bosforo e collegherà il Mar Nero e il Mar di Marmara. Erdogan ha preso parte alla solenne cerimonia di avvio dei lavori, premendo il pulsante simbolico e dando così il via al progetto. La costruzione inizierà con uno dei sei ponti sul futuro canale. “Oggi apriamo una nuova pagina nello sviluppo della Turchia, posando la prima pietra nella costruzione del primo ponte sul Canale di Istanbul, che sarà lungo 45 chilometri e avrà una larghezza minima di 275 metri e una profondità di 21 metri. Sarà un progetto che garantirà benefici a Istanbul, alla Turchia e a tutti noi”, ha detto Erdogan, secondo cui il Canale verrà completato entro sei anni con un costo stimato di 15 miliardi di dollari. Secondo il presidente turco, il Bosforo sta vivendo una fase di grande stress”, visto che sono “45 mila le navi che ogni anno attraversano” il canale. “Il passaggio di ogni grande nave comporta un rischio per la città: trasportano merci diverse e, in caso di incidente, la città e i suoi beni culturali sono in grave pericolo a causa di incendi e altri danni”, ha detto il leader turco.

Erdogan ha aggiunto che, secondo i calcoli del governo, entro il 2050 circa 78 mila navi all’anno attraverseranno il Bosforo, ma solo 25 mila navi lo potranno fare in sicurezza. “Stiamo esaminando il nuovo progetto come un progetto per salvare il futuro di Istanbul. Abbiamo effettuato tutti gli studi necessari, compreso il sondaggio e la valutazione dell’impatto ambientale”, ha aggiunto Erdogan. Il presidente turco, inoltre, ha criticato l’opposizione che si oppone alla costruzione del canale.

La realizzazione da parte della Turchia del Canale di Istanbul ha suscitato forti critiche sia a livello nazionale che internazionale perché non sarà soggetto alla Convenzione di Montreaux, l’accordo internazionale che regola il passaggio delle navi sul Bosforo, concedendo ad Ankara un ampio margine di controllo del traffico navale. L’idea di creare un canale parallelo al Bosforo risale alla storia imperiale della città, sia bizantina che ottomana. Il progetto ritorna in auge a metà degli anni ’90 ed è al centro delle campagna elettorale per le elezioni municipali di Istanbul del 1994 del partito di centrosinistra Dsp, vinte però da un giovane Erdogan. L’idea di realizzare un canale parallelo al Bosforo viene riproposta da Erdogan durante il secondo mandato da premier nel 2011, tuttavia solo nel marzo 2020 il progetto ha iniziato a prendere una forma più concreta. In base ai progetti, il canale dovrebbe sorgere nella Tracia orientale, dividendo in due l’attuale lato europeo di Istanbul e formando di fatto un’isola tra l’Asia e l’ Europa.

La realizzazione del canale artificiale è stata più volte criticata dal sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, esponente del Partito popolare repubblicano (Chp), principale formazione politica di opposizione al partito di governo Akp. Secondo Imamoglu, il nuovo canale artificiale non sarebbe solo un “tradimento” per Istanbul ma letteralmente “ucciderebbe la città”. Infatti, per la realizzazione del canale verrebbero abbattuti oltre 200.000 alberi e distrutti fino a 10.000 ettari di terreno agricolo. L’aspetto ambientalista rappresenta solamente uno dei problemi sollevati da coloro che si oppongono alla realizzazione del canale. Il 3 aprile un centinaio di ammiragli turchi in pensione ha firmato una lettera aperta per criticare il progetto, sostenendo che porrebbe le condizioni per il ritiro della Turchia dalla Convenzione di Montreaux. Firmata nel 1936 in Svizzera, la convenzione garantisce il libero passaggio delle navi commerciali ponendo precisi limiti al transito delle navi da guerra sul Bosforo. Il presidente Erdogan ha bollato la lettera degli ammiragli in congedo come un tentativo di colpo Stato. Il 5 aprile le autorità turche hanno arrestato dieci ammiragli in pensione per aver firmato la dichiarazione. Secondo un recente sondaggio, quasi la metà della popolazione turca non approva il progetto, che però è fortemente sostenuto da Erdogan.
Redazione. (Nova News)
(Foto-Le Figaro/Reuters)