(Roma, 26 maggio 2021). Assad schiera l’esercito per vincere le elezioni. I soldati inviati in massa a Damasco e in tutte le grandi città del paese. Formalmente garantiranno la sicurezza. In realtà controlleranno se i civili hanno votato
La Siria si è blindata per le elezioni presidenziali di oggi. Da circa due giorni si registra una insolita presenza militare nelle principali città del paese mediorientale. E’ stata anche rafforzata la sicurezza ai seggi con l’arrivo di rinforzi dell’esercito (SAA), che si sono schierati nei principali punti nevralgici dei centri abitati. La motivazione ufficiale di Damasco è garantire l’incolumità degli elettori e il corretto svolgimento delle operazioni di voto. In realtà, però, si ritiene che sia una mossa del regime di Bashar al-Assad per intimorire la popolazione e costringere i civili a recarsi alle urne. Non a caso, i partiti di opposizione avevano invitato gli abitanti a boicottare le elezioni, in quanto erano falsate e sarebbe comunque risultato vincitore Assad.
L’uso dei militari per obbligare la popolazione a votare non è un fatto nuovo in Siria. Già in passato ci sono stati controlli sugli indici dei cittadini per vedere se fossero macchiati d’inchiostro blu
L’uso dell’esercito da parte del regime siriano contro la popolazione in occasione delle elezioni, comunque, non è un fatto nuovo. Già nelle scorse presidenziali, i soldati organizzarono diversi check point e pattuglie, sia a Damasco sia nelle principali città del paese. L’obiettivo non era proteggere i seggi o le operazioni di voto, ma fermare gli abitanti locali e controllare se il loro dito indice era macchiato d’inchiostro blu. In caso positivo, voleva dire che si erano recati alle urne come richiesto da Assad e quindi venivano rilasciati. In caso negativo, invece, venivano picchiati e poi condotti a forza ai seggi.
Francesco Bussoletti. (Difesa & Sicurezza)