(Roma, 24 maggio 2021). Il presidente della Transizione del Mali, Bah N’Daw, e il primo ministro ad interim Moctar Ouane sono stati arrestati dai militari golpisti e sono stati « condotti con la forza » nel loro quartier generale situato nella base militare di Kati, alle porte della capitale Bamako, la stessa da cui partì il colpo di Stato dell’agosto 2020 che portò al rovesciamento del presidente Ibrahim Boubacar Keita. È quanto riferito da fonti militari citate dai media locali. In precedenza il primo ministro Ouane aveva confermato di essere stato prelevato con la forza dai militari che gli hanno intimato di recarsi dal presidente N’Daw. “I militari sono in questo momento a casa mia. Mi stanno portando dal presidente della Transizione”, ha affermato lo stesso Ouane in una conversazione telefonica con « Rfi ». Secondo quanto riferiscono testimoni citati dalla stessa emittente francofona, sarebbero stati gli uomini dell’ex giunta militare guidati dal generale Assimi Goita a recarsi preso l’abitazione del premier Ouane.
La notizia del golpe giunge infatti a poche ore dalla formazione del nuovo governo, seguita alle dimissioni – poi respinte – presentate nei giorni scorsi dal primo ministro Moctar Ouane. Stando a quanto riferito dal sito d’informazione locale “Mali Actu”, ad alimentare il tentativo di colpo di Stato ci sarebbero i malumori dei militari dell’ex giunta al potere i quali non avrebbero approvato il rimpasto che ha visto l’esclusione di due pesi massimi della giunta, vale a dire i colonnelli Sadio Camara e Modibo Koné, fino ad oggi rispettivamente ministro della Difesa e della Sicurezza, che sono stati sostituiti dai generali Doucouré e Mamadou Lamine. Il nuovo governo formato oggi, che conta un totale di 25 membri, include anche due esponenti dell’Unione per la repubblica e la democrazia (Urd), principale forza politica del Movimento 5 giugno (M5), il collettivo che aveva animato le proteste che poi portarono al rovesciamento del presidente Keita.