(Roma, 17 maggio 2021). Lo scontro tra Israele e i gruppi armati nella Striscia di Gaza non si placa, diventando il confronto più intenso dall’operazione Protective Edge nel 2014. Un alto comandante della Jihad islamica, gruppo palestinese attivo a Gaza, Hussam Abu Harbeed, è stato ucciso in un attacco aereo israeliano nella sua abitazione a Beit Lahiya, nel nord dell’enclave palestinese, secondo quanto riferito dal quotidiano “Times of Israel”. Hussam Abu Harbeed era considerato il leader delle operazioni della Jihad islamica nel nord di Gaza. La notizia è stata confermata dall’Esercito israeliano e da una fonte del gruppo islamico ai media internazionali. L’uccisione di Abu Harbeed potrebbe provocare una feroce risposta dal gruppo militante palestinese responsabile insieme ad Hamas, il movimenti islamista al potere nella Striscia di Gaza, del continuo lancio di razzi verso lo Stato di Israele.
Immediatamente dopo, le forze aeree e navali israeliane hanno respinto un attacco di Hamas dal mare condotto con un veicolo sottomarino senza pilota. Lo ha riferito oggi un portavoce delle Idf citato dal quotidiano israeliano “Yedioth Ahronoth”. I militari hanno affermato di aver distrutto anche la nave che ha scaricato il drone d’attacco sottomarino, uccidendo diversi militanti di Hamas. Intanto è salito a 220 morti e 6.039 feriti il bilancio dei raid aerei israeliani su Gaza e degli scontri tra militanti palestinesi e forze di sicurezza israeliane in Cisgiordania, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa palestinese “Wafa”. Nella Striscia di Gaza il numero dall’inizio delle ostilità è salito a 198 morti e 1.300 feriti. In Cisgiordania i morti sono 21, mentre i feriti ammontano a 3.728.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno diffuso stamane il bilancio dell’operazione “Guardiano delle mura”, lanciata lo scorso 10 maggio contro obiettivi dei gruppi armati nella Striscia di Gaza. Da lunedì scorso a oggi sono stati colpiti 820 “obiettivi terroristici”, sono stati “neutralizzati” oltre 130 terroristi. Inoltre, dall’enclave palestinese sono stati lanciati oltre 3.150 razzi verso Israele, mentre 460 sono precipitati a Gaza. Il sistema di difesa Iron Dome ha intercettato circa il 90 per cento dei razzi lanciati da Gaza, che hanno provocato la morte di dieci israeliani. Sul piano diplomatico, dalla Danimarca il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha ribadito il sostegno all’autodifesa di Israele e ha invitato le parti a porre fine agli scontri. Gli Stati Uniti restano “molto preoccupati” per l’escalation di violenza tra israeliani e palestinesi, ha aggiunto Blinken. Ieri, gli Usa hanno bloccato un comunicato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla crisi israelo-palestinese presentato da Tunisia, Norvegia e Cina.
Redazione. (NovaNews)