La Marina libica ha annunciato ieri, 13 maggio, il salvataggio recupero di 151 migranti nel Mar Mediterraneo che erano in viaggio verso le coste europee a bordo di due gommoni. Tutti sono stati riportati a Tripoli in due distinte operazioni “all’interno dell’area di responsabilità libica nelle acque del Mar Mediterraneo”, ha precisato la Marina libica sulla sua pagina Facebook. Nella prima operazione di soccorso sono stati soccorsi circa 51 migranti di nazionalità africana, di cui dieci dal Mali, nove dal Camerun, 14 dalla Costa d’Avorio, otto dalla Guinea, uno dal Senegal, cinque dalla Sierra Leone, due dalla Nigeria e due dal Benin. La prima operazione di soccorso è stata effettuata dalla motovedetta “Zawiya”. I 51 migranti sono stati portati nel centro di detenzione di Abu Salim, ad eccezione di una donna della Costa d’Avorio che è stato ospitato nel Centro di raccolta e riconsegna a Tripoli. La seconda operazione di soccorso è stata effettuata dalla motovedetta “Ubari” della Guardia costiera libica, che è riuscita a recuperare cento immigrati africani e a riportarli al punto di approdo della base navale di Abu Seta a Tripoli. Il ministro dell’Interno del Governo di unità nazionale (Gnu) libico, Khaled Mazen, ha dichiarato alla Conferenza di Lisbona sulla gestione dei flussi migratori, tenutasi a Lisbona martedì 11 maggio, che la Libia è impegnata nella “grande battaglia della lotta alle reti del traffico di esseri umani nel Mediterraneo”, nonostante “la mancanza di sostegno”. Citato dal quotidiano libico online in lingua inglese “Libya Observer”, Mazen ha aggiunto che la Guardia costiera libica “ha ottenuto buoni risultati nel controllo e nel salvataggio dei migranti nel Mediterraneo, nonostante la mancanza di sostegno”, indicando che “a tutti i migranti sono stati forniti aiuti umanitari e medici, in preparazione alla loro deportazione nei loro Paesi”. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), la Libia non è considerata un “porto sicuro” dove rimpatriare i migranti recuperati in mare. I voli di rimpatrio dei migranti che intendono rientrare nei Paesi di origine sono stati ridotti a causa della pandemia di Covid-19 e delle condizioni di sicurezza a Tripoli. Secondo gli ultimi dati Oim disponibili, nel 2020 sono stati intercettati in mare e riportati in Libia 11.891 migranti, mentre finora dall’inizio dell’anno in corse sono state riportate a terra 7.096 persone dalla Guardia costiera libica. La portavoce dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, Safaa Msehli, ha annunciato che 17 migranti sono annegati al largo della Tunisia, due giorni dopo la partenza con la loro barca da Zuwara, in Libia, due giorni fa. (NovaNews)