Un attacco informatico ha provocato oggi la chiusura del principale oleodotto che trasporta carburante dalle raffinerie della costa sud alle città della costa est degli Stati Uniti, il Colonial pipeline degli Usa. Lo ha reso noto la stessa società, precisando di essersi resa conto solo ieri di essere stata vittima dell’attacco. In risposta, la Colonial pipeline company ha dovuto “mettere offline alcuni sistemi per contenere la minaccia, sospendendo temporaneamente tutte le operazioni dell’oleodotto”. Secondo il “Wall Street Journal”, i mercati dei carburanti non dovrebbero subire notevoli contraccolpi, a meno che l’oleodotto non resti chiuso per diversi giorni. Stando ad alcune fonti citate dalla stampa statunitense, l’intrusione cyber nei sistemi della Colonial sembra essere stata condotta mediante un ransomware, un tipo di malware che limita l’accesso ai dispositivi infettati e richiede un riscatto da pagare perché il sistema torni a funzionare normalmente.
USA: partono le indagini sull’attacco
Le indagini sono tuttavia ancora in fase iniziale: al momento non è dunque ancora chiaro se l’attacco sia stato opera di un attore statale. La Colonial ha fatto sapere di aver chiesto aiuto a un’azienda di cybersicurezza e di aver contattato le agenzie federali competenti. Il Colonial pipeline trasporta verso la costa est degli Usa oltre 378 milioni di litri al giorno, pari a circa il 45 per cento del carburante consumato nell’area. “In questo momento, la nostra principale preoccupazione è il ripristino sicuro ed efficace del nostro servizio. Questo processo è già in corso e stiamo lavorando senza sosta per minimizzare il disagio dei nostri clienti”, ha fatto sapere la società nel comunicato. (NovaNews)