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Libia: ex di Gheddafi nominato a capo dell’intelligence

Un uomo vicino al defunto colonnello Muammar Gheddafi è stato nominato dal Consiglio di presidenza della Libia a capo dell’intelligence, mossa finalizzata a unificare le istituzioni militari del Paese. Il Consiglio presidenziale libico ha deciso di nominare Hussein Khalifa Al-A’eb a capo dei servizi segreti, in sostituzione di Imad Trabelsi, nominato otto mesi fa dal capo del Governo di accordo nazionale, Fayez al Sarraj.

Ricopre il grado di colonnello e in precedenza ha lavorato per anni nel servizio di intelligence generale durante il governo del defunto colonnello Gheddafi, prima di uscire di scena dopo la caduta del regime nel 2011. Risiede nella capitale, Tripoli, ma le sue origini risalgono alla regione delle montagne occidentali. E’ descritto come vicino al comandante dell’autoproclamato Esercito nazionale libico, il generale Khalifa Haftar, e alle milizie della Cirenaica. Questa decisione rientra nei passi intrapresi dal Consiglio presidenziale per unificare le istituzioni militari. Secondo l’emittente televisiva panaraba “Al Arabiya”, che trasmette da Dubai, ha questa mossa sancisce l’uscita di sena di uno dei nomi più controversi della sicurezza libica, ovvero Imad al Trabelsi, uno dei più importanti leader delle milizie della capitale Tripoli.

Un importante esponente delle milizie di Misurata e dell’operazione militare libica “Vulcano di Rabbia”, Muhammad Bahron, detto anche “Al Far”, ha intimato al Consiglio di presidenza libico di ritirare la nomina a capo dell’intelligence di Hussein Khalifa Al A’eb. Rivolgendosi al presidente Mohammed al Menfi in un messaggio su Twitter, Al Far ha accusato Al A’eb di essere un uomo del generale Khalifa Haftar e di essere coinvolto nell’offensiva militare contro Tripoli dell’aprile 2019 – giugno 2020. “Devi ritirare la decisione di nominare a capo dell’intelligence chi ha sostenuto l’aggressione contro Tripoli. Altrimenti, come ti abbiamo autorizzato, siamo in grado di espellerti e licenziarti”, ha scritto Al Far, rivolgendosi al capo del Consiglio di presidenza. (NovaNews)

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