L'actualité du Proche et Moyen-Orient et Afrique du Nord

Italia-Francia: terrorismo, oggi alla Corte d’appello di Parigi la prima udienza per i nove ex brigatisti

Si tiene questo pomeriggio alla Chambre de l’Instruction della Corte d’appello di Parigi la prima udienza per l’estradizione dei nove ex terroristi italiani di estrema sinistra fermati nei giorni scorsi a Parigi. Le procedure riguardano i sette fermati il 28 aprile: Enzo Calvitti, Govanni Alimonti, Roberta Cappelli, Marina Patrella, Sergio Tornaghi, Giorgio Pietrostefani. A questo si aggiungono Luigi Bergamini e Raffaele Ventura, che si sono costituiti il giorno dopo. Ancora in fuga Maurizio Di Marzio, la cui condanna andrà il prescrizione il 10 maggio. Nel corso dell’udienza di oggi verrà notificata la richiesta di estradizione.

Non bisogna mai confondere l’ideologia con le pratiche criminali. Lo ha detto al settimanale “L’Obs” William Julié, avvocato che rappresenta lo Stato italiano nel processo per l’estradizione degli ex terroristi arrestati nei giorni scorsi a Parigi. In merito alle richieste degli intellettuali sul blocco delle estradizioni verso l’Italia, Julié afferma che “ognuno può pensare quello che vuole ma ci sono dei limiti a quello che si può dire e, a maggior ragione, a quello che si può fare”. “Tra l’altro, queste campagne fanno regolarmente riferimento alla ‘dottrina Mitterand’. Come ha indicato il governo francese, questa dottrina esclude i crimini di sangue”, aggiunge il legale, ricordando che secondo il Consiglio di Stato ha questo principio non ha “nessun valore giuridico”. Julié afferma che “probabilmente” c’è anche molta ignoranza da parte degli intellettuali che avanzano simili richieste, o almeno “un disconoscimento di fondo dei dossier giudiziari”. “C’è anche una manifesta ignoranza o disconoscimento del diritto e delle decisioni giudiziarie che sono state rese sui temi discussi”, aggiunge l’avvocato.

Chiedere il blocco dell’estradizione degli ex terroristi italiani di estrema sinistra arrestati nei giorni scorsi in Francia significa disconoscere i loro crimini. Lo scrive sul quotidiano francese “Libération” l’ex magistrato e presidente della Camera dei deputati, Luciano Violante. “Come molti italiani, rispetto e attendo le decisioni finali delle autorità politiche francesi”, scrive Violante, spiegando di rispettare ma non condividere le regioni di coloro che hanno criticato gli arresti avvenuti il 28 aprile. “Se l’arresto ha avuto luogo solamente oggi, è solo perché in passato i governi francesi avevano fatto prevalere una posizione differente”, afferma il presidente della Fondazione Leonardo. Violante ricorda le vittime del terrorismo degli anni Settanta, affermando che è sul “disprezzo” della loro vita “che si fonderebbe l’impunità” dei carnefici. (NovaNews)

Recevez notre newsletter et les alertes de Mena News


À lire sur le même thème