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I 7 terroristi rossi italiani arrestati in Francia

(Roma, 28 aprile 2021). Brigatisti, ma non solo: la decisione di trasmettere alla giustizia i dieci nomi è stata presa dal presidente Emmanuel Macron e « si inserisce rigorosamente » – sottolinea l’Eliseo- nella dottrina francese di concedere asilo agli ex brigatisti ad eccezione che per i reati di sangue ».

Sette ex terroristi rossi sono stati arrestati in Francia ai fini dell’estradizione in Italia. Tra questi ci sono elementi di spicco dell’eversione di sinistra come Giorgio Pietrostefani, fondatore con Adriano Sofri di Lotta Continua ed è stato condannato a 22 anni, con Sofri, come mandante dell’omicidio Calabresi.

Si tratta di:

  • Giovanni Alimonti, 65 anni, Brigate Rosse (pena 11 anni, 6 mesi e 9 giorni );
  • Enzo Calvitti, 66 anni, Brigate Rosse (18 anni, 7 mesi e 25 giorni);
  • Roberta Cappelli, 65 anni, Brigate Rosse (ergastolo);
  • Marina Petrella, 66 anni, Brigate Rosse (ergastolo);
  • Giorgio Pietrostefani, 77 anni, Lotta Continua (14 anni, 2 mesi e 11 giorni);
  • Sergio Tornaghi, 63 anni, Brigate Rosse (ergastolo);
  • Narciso Manenti, 63 anni, Nuclei Armati Contropotere Territoriale (ergastolo).

Il dossier francese che li riguarda era chiamato « Ombre rosse » e l’operazione che vede impegnate la Direzione centrale dell’Antiterrorismo italiano e dell’Antiterrorismo francese. Gli  arrestati saranno presentati entro 48 ore davanti alla procura generale della Corte di Appello di Parigi e un giudice deciderà se applicare la misura della detenzione o quella della libertà vigilata per il tempo necessario a esaminare le richieste di estradizione dall’Italia.

Altri tre Br sono tuttora ricercati: I tre ex terroristi italiani raggiunti da un ordine di arresto oggi a Parigi ma tuttora in fuga sono Luigi Bergamin, Maurizio Di Marzio e Raffaele Ventura.  Luigi Bergamin viene considerato l’ideologo dei Proletari armati per il comunismo, il cui membro più famoso è Cesare Battisti, catturato nel gennaio 2019 in Bolivia dopo una lunga latitanza ed estradato in Italia. Bergamin è stato condannato tra l’altro per l’omicidio del macellaio Lino Sabbadin e la sua pena sarebbe vicina alla prescrizione.

L’ex brigatista Maurizio Di Marzio, 5 anni residui da scontare, partecipò con Giovanni Alimonti al tentativo di sequestro del vice questore Nicola Simone, rimasto gravemente ferito. La sua condanna scadrebbe il 10 maggio.

Raffaele Ventura, già esponente delle Formazioni comuniste combattenti, ha condanne per oltre 20 anni e fu riconosciuto anche tra i responsabili in concorso morale per l’omicidio del vice brigadiere Antonino Custra avvenuto nel maggio del ’77 in via De Amicis a Milano durante una manifestazione.

Il blitz è il frutto della collaborazione tra le due polizie, il Servizio di cooperazione internazionale di polizia (Scip) della Criminalpol e l’Esperto per la sicurezza della polizia italiana in Francia.

La decisione di trasmettere alla giustizia i dieci nomi (sulle 200 persone che l’Italia da anni reclama dalla Francia) è stata presa dal presidente Emmanuel Macron e « si inserisce rigorosamente » – sottolinea l’Eliseo- nella dottrina francese di concedere asilo agli ex brigatisti ad eccezione che per i reati di sangue.

Gli arresti arrivano a 20 giorni dall’incontro in videoconferenza nel quale la Guardasigilli Marta Cartabia aveva ricordato al ministro della Giustizia francese Eric Dupond-Moretti « l’urgente richiesta delle autorità italiane » affinché « gli autori degli attentati delle Brigate Rosse possano essere assicurati alla giustizia ».

Al termine della riunione, avvenuta l’8 aprile scorso, la ministra Cartabia si era detta « soddisfatta dello scambio di vedute » con il collega francese. Da via Arenula, inoltre, era stato sottolineato in quell’occasione come si fosse registrato da parte della Francia un attestato di vicinanza e sensibilità significativo e maggiore rispetto al passato: il ministro Dupond-Moretti aveva parlato delle « ferite » del nostro Paese in relazione agli anni di piombo.

E, in merito all' »urgenza » sottolineata dalla Guardasigilli Cartabia sulle posizioni – in tutto 11 – degli ex terroristi, il ministro francese aveva riconosciuto l’importanza del ‘fattore tempo’, ossia della necessita’ di agire presto per scongiurare la possibilita’ che per alcune di queste posizioni scattasse la prescrizione.

Perché la Francia si è decisa

« La Francia, essa stessa colpita dal terrorismo, comprende l’assoluta necessità di giustizia per le vittime ». Con queste parole, l’Eliseo ha annunciato la decisione di fermare e trasmettere alla giustizia gli ex brigatisti rossi.

Il presidente Emmanuel Macron « ha voluto risolvere la questione come l’Italia chiede da anni », si legge ancora nella nota diffusa dall’Eliseo.

Nell’incontro con il collega francese, Cartabia aveva fatto presente la necessità che si agisse « il più rapidamente possibile » perché l’Italia « doveva dare risposte alle vittime del terrorismo ». Il ministro francese, aveva, quindi, espresso « grande volontà di collaborazione » e aveva fatto presente che ne avrebbe parlato con il presidente Macron. Da allora, sul tema vi e’ stata una grande accelerazione: in particolare, e’ stato risolto il ‘nodo politico’ per cui, in Francia, l’autorita’ politica non trasmetteva all’autorita’ giudiziaria – la procura generale francese – i fascicoli sulle richieste di estradizione avanzate e rinnovate dall’Italia: quando questo e’ avvenuto, il procuratore francese ha potuto localizzare i soggetti ed e’ scattata l’operazione.

« Il governo esprime soddisfazione per la decisione della Francia di avviare le procedure giudiziarie, richieste da parte italiana, nei confronti dei responsabili di gravissimi crimini di terrorismo, che hanno lasciato una ferita ancora aperta » afferma il presidente del Consiglio Mario Draghi, « La memoria di quegli atti barbarici – prosegue il premier – è viva nella coscienza degli italiani ». « A nome mio e del governo, rinnovo la partecipazione al dolore dei familiari nel ricordo commosso del sacrificio delle vittime » conclude Draghi.

(Agenzia Giornalistica Italia-AGI)

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