(Roma, 16 aprile 2021). Una nuova partnership tra Cipro, Emirati, Grecia e Israele per affrontare le sfide regionali volta a rafforzare la sicurezza e ad avviare rapporti strategici nel settore energetico tra il Mediterraneo orientale e il Golfo. E’ stato questo l’obiettivo dell’incontro ospitato oggi nella città cipriota di Paphos che ha riunito, per la prima in questo formato i ministri degli Esteri di Cipro, Grecia e Israele – rispettivamente Nikos Christodoulides, Nikos Dendias e Ghabi Ashkenazi – e il consigliere della presidenza della confederazione degli Emirati Anwar al Gargash. « Questa nuova partnership strategica si estende dalle rive del Golfo Persico al Mediterraneo e all’Europa”, ha dichiarato nel suo intervento il ministro degli Esteri israeliano Gabi Ashkenazi. “Siamo geograficamente vicini e condividiamo una visione simile del Medio Oriente e del suo futuro. L’incontro di oggi è uno dei risultati dei cambiamenti avvenuti in Medio Oriente nell’ultimo anno”, ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano. “Invito più Paesi, così come i nostri vicini palestinesi, a trarre vantaggio dall’opportunità storica creata e ad aderire a questo nuovo percorso di pace. La riunione che abbiamo tenuto oggi è il primo vero passo per espandere l’impatto degli Accordi di Abramo con i nostri partner Grecia e Cipro”, ha sottolineato il ministro. Sull’Iran e sul suo controverso programma nucleare, Ashkenazi ha ribadito che Israele « farebbe tutto il necessario per impedire a questo regime radicale e antisemita di acquisire armi nucleari ».
Parlando in conferenza stampa al fianco del ministro degli Esteri israeliano, il consigliere della presidenza degli Emirati Gargash ha osservato che l’incontro rappresenta il “volto mutevole del Medio Oriente”, sottolineando la necessità di partnership strategica nel settore energetico tra il Mediterraneo orientale e i Paesi del Golfo dopo la storica normalizzazione delle relazioni tra Israele e gli Emirati avvenuta nel settembre dello scorso anno. Secondo Gargash, i rapporti con lo Stato ebraico equivalgono a una « visione strategica alternativa » volta a rafforzare la sicurezza regionale. Gargash ha sottolineato che i colloqui di Paphos hanno affrontato la cooperazione economica e politica tra i quattro Paesi e l’opportunità di utilizzare “la tecnologia per combattere il Covid-19″.
Nei loro rispettivi interventi, i ministri degli Esteri di Cipro e Grecia hanno ribadito che il nuovo raggruppamento regionale “è aperto” a tutti. « La strada è aperta a tutti i Paesi della regione che vogliono unirsi a noi », ha dichiarato Christodoulides, senza menzionare direttamente la Turchia, Paese che sostiene l’autoproclama repubblica di Cipro del nord, ed è da anni in conflitto con Cipro e Grecia per il controllo dei giacimenti di gas presenti nel Mediterraneo orientale. Il ministro degli Esteri greco Nikos Dendias, che ieri si trovava in visita in Turchia dove ha avuto un accesso scambio di opinioni con l’omologo turco, Mevlutg Cavusoglu, ha dichiarato: “Una partnership che comprenda sia Israele che gli Emirati Arabi Uniti è molto importante per la stabilità regionale. Accogliamo con favore anche altre iniziative regionali intraprese con l’obiettivo della pace regionale. Come l’Accordo di Al Ula, così come l’iniziativa saudita che mira a porre fine al conflitto nello Yemen”. Il ministro ha sottolineato che durante gli incontri di oggi si è discusso delle significative prospettive per approfondire la cooperazione su un gran numero di settori, a partire dal settore energetico. “In questo contesto, abbiamo sottolineato l’importanza del gasdotto EastMed e delle fonti di energia rinnovabile”, ha sottolineato.
“Abbiamo anche avuto l’opportunità di scambiare opinioni su aree di interesse comune, come gli sviluppi nel Mediterraneo orientale, Libia, Siria e Yemen. In questo contesto, ho avuto l’opportunità di informare i miei colleghi sulle mie recenti visite in Libia negli ultimi giorni. In vista delle elezioni che si terranno a dicembre, un presupposto fondamentale è il ritiro di tutte le forze straniere presenti sul terreno in Libia. Una posizione che tutti condividiamo e sosteniamo pienamente. È stato inoltre sottolineato che qualsiasi disposizione contraria ai principi fondamentali del diritto internazionale non è valida”, ha dichiarato. In merito alla sua visita ad Ankara di ieri, Dendias ha ribadito che ciascuna parte ha le proprie opinioni. « Tuttavia, vorrei anche sottolineare l’impegno del governo greco, guidato dal primo ministro Kyriakos Mitsotakis, a cercare un’agenda positiva nelle nostre relazioni bilaterali con la Turchia, a partire dalle relazioni economiche e commerciali”, ha affermato.