Il portavoce dei talebani: «il ritiro di tutte le forze straniere dall’Afghanistan è la condizione per il dialogo»

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(Roma, 11 marzo 2021). Parla Mohammad Naeem: « È ragionevole e persino necessario porre fine a questa guerra, e penso che la politica americana lo abbia capito. Noi vogliamo mantenere buoni rapporti con tutti i governi stranieri e con Washington »

“Noi siamo fermi agli accordi di un anno fa. Il ritiro di tutte le forze straniere dall’Afghanistan è la condizione per il dialogo”. Mohammad Naeem, il portavoce dei talebani nelle trattative di Doha, discute con Repubblica della situazione nel Paese dopo l’insediamento dell’amministrazione Biden. Finora la Casa Bianca non ha rivisto le decisioni di Donald Trump che hanno portato gran parte delle truppe statunitensi a lasciare Kabul. E questo nonostante le pressioni degli alleati, soprattutto europei, nell’ultimo vertice dei ministri Nato.

La situazione sul campo continua a peggiorare, con attacchi e omicidi mirati contro funzionari governativi, ufficiali dell’esercito e attivisti: nel mirino specialmente le donne. Alcuni sono opera dei talebani, altri vengono rivendicati dall’Isis. Si teme che con la primavera tutto possa degenerare. Anche il quadro politico si sta frammentando, con il ritorno sulla scena di figure molto discusse. Come il signore della guerra Gulbduddin Hekmatyar, ultimo combattente dei mujahideen anti-sovietici e oggi leader di Hizb-i-Islami, un partito integralista islamico contrario alla politica dei talebani: minaccia di assediare il palazzo presidenziale se il governo non mantiene la promessa di scarcerare migliaia di suoi seguaci detenuti. E dichiara di volerli armare per fermare l’attesa offensiva talebana.

Al momento i colloqui a Doha sono in una fase di stallo. Perché ?   

“Come è noto, il 29 febbraio 2020 è stato raggiunto un accordo tra l’Emirato islamico e gli Stati Uniti. Sulla base di questo intesa, tutte le forze straniere avrebbero dovuto lasciare il nostro Paese, e gli Stati Uniti non interferire nei nostri affari interni fino alla definizione di un nuovo governo islamico afgano. Queste sono le condizioni per portare avanti il dialogo”.

Negli accordi con gli Stati Uniti, ai talebani era stato chiesto di fermare gli attacchi e proseguire i colloqui di pace con il governo di Kabul.  Il presidente Biden ritiene che questi impegni non siano stati mantenuti…

“Dall’inizio dei colloqui intra-afgani vi erano alcuni obblighi fondamentali da rispettare. Per poter accettare le condizioni, tutti i nostri prigionieri devono essere rilasciati entro tre mesi e i nomi dei leader e membri dell’Emirato islamico devono essere rimossi dalle blacklist. Dopodiché un cessate il fuoco globale sarà un argomento all’ordine del giorno e sarà certamente discusso. La posizione dell’Emirato Islamico è stata dall’inizio molto chiara. La migliore soluzione ai problemi è attraverso i negoziati e seduti attorno a un tavolo”.

Il senatore repubblicano statunitense Lindsey Graham ha dichiarato che le truppe statunitensi non completeranno il ritiro entro maggio, perché le condizioni di sicurezza non lo permettono. Pensate che ciò possa deteriorare i colloqui con Washington ? 

“Per quanto riguarda il mancato rispetto dei propri obblighi e dell’accordo finora nessuna dichiarazione ufficiale è stata rilasciata dal governo americano. L’importanza di questo accordo è dovuta al fatto che si tratta di un’intesa per porre fine alla guerra più lunga nella storia degli Usa, che è stata imposta al nostro Paese e al nostro popolo. Sulla base di ciò, è ragionevole e persino necessario porre fine a questa guerra, e penso che la politica americana lo abbia capito. Noi vogliamo mantenere buoni rapporti con tutti i governi stranieri e con Washington”.

Il portavoce del Pentagono John Kirby ha chiesto ai talebani di tagliare i legami con Al Qaeda, come presupposto imprescindibile per una collaborazione.  L’organizzazione terroristica è ancora presente in Afghanistan ?

“L’Emirato islamico non consente a nessuno di utilizzare la terra dell’Afghanistan contro la sicurezza dell’America e dei suoi nemici. La presenza di Al Qaeda è solo uno strumento di propaganda del governo afgano”.

Cosa pensa del nuovo presidente americano Biden, preferiva che Trump fosse rimasto alla Casa Bianca ?   

“Non voglio lasciare dichiarazioni in merito”.

Pierluigi Bussi. (La Repubblica)