Dopo molte incertezze, il nuovo premier riceve ben 132 voti su 178. E’ stato costretto a cambiare alcuni ministri, ma è riuscito a far incontrare a Sirte un Parlamento che non si riuniva da anni. Il suo mandato è portare il paese ad elezioni il prossimo 24 dicembre.
Il Parlamento libico riunito a Sirte ha votato questa mattina la fiducia al Governo di Unità Nazionale guidato dal primo ministro Abdulhamid Dbeibah, come previsto dal piano dell’Onu per portare il paese ad elezioni il 24 dicembre.
Ben 132 membri del Parlamento su 178 (ma non si sono presentati tutti a Sirte) hanno votato per il governo in una sessione che si è tenuta in maniera straordinaria a Sirte. La città è al centro della Libia e sulla “linea del fronte” che divide le due fazioni militari del paese, quella del generale Khalifa Haftar e quella del Governo di accordo Nazionale del presidente uscente Serraj.
Verso una soluzione politica
La nascita di questo governo di fatto rappresenta una forte spinta verso una soluzione politica del conflitto in Libia. Rimangono notevoli ostacoli per tornare a riunificare le due amministrazioni in cui la Libia è stata divisa in questi anni di guerra civile, ma la prospettiva di elezioni ha aperto una nuova fase nel paese.
Dbeibah era stato votato premier da una assemblea di 75 delegati convocati dall’Onu nel “Libya Political Dialogue Forum”, un gruppo scelto dalle Nazioni Unite ma anche con designazioni fatte dalle tre regioni del paese (Tripolitania, Cirenaica e Fezzan). Dbeibah era stato accusato in un rapporto Onu riservato di aver “comprato” i voti di alcuni delegati, ma evidentemente le accuse non hanno ostacolato il voto di oggi.
Il Libya PDF si era riunito all’inizio di febbraio a Ginevra: sembrava che la lista vincente potesse essere quella che prevedeva il presidente del Parlamento Agila Saleh (Cirenaica) come presidente del Consiglio presidenziale e il ministro dell’Interno Fathi Bishaga (Tripolitania) come primo ministro. Alla fine invece tutti i rivali di questa accoppiata di sono uniti per votare primo ministro Abdelhamid Dbeibah, un imprenditore milionario di Misurata, scegliendo come presidente del Consiglio presidenziale l’esponente della Cirenaica Mohammed Younes Menfi.
Il giuramento il 15 marzo
Il nuovo governo giurerà il 15 marzo. E immediatamente il presidente del Parlamento Agila ha ricordato le sue condizioni: “Il nuovo governo deve ricordare che il suo mandato scadrà il 24 dicembre 2021 e che quindi si tratta di un governo ad interim ».
Di seguito la lista dei ministri (da fonti giornalistiche non ufficiali):
- Vice Primo Ministro: Hussein Atiyah Abdul Hafeez Al-Qatrani (sostituisce Saqr Bujwari Al-Saeiti che era le prima scelta)
- Vice Primo Ministro: Ramadan Ahmed Boujenah
- Ministro dell’Agricoltura: Hamad Abdul-Razzaq Taher Al-Marimi
- Ministro delle risorse finanziarie: Tariq Abd Al-Salam Mustafa Abu Fulaiqa
- Ministro del Bestiame e delle risorse marine: Tawfiq Saeed Moftah Al-Dorsi
- Ministro dello Sport: Abdul Shafia Hussein Muhammad Al-Juifi
- Ministro della Pianificazione: Fakher Boukurna (al posto del designato Kamel Al Hassi).
- Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: Naglaa Al-Manqoush (il premier ha rinunciato alla nomina della signora Lamia Bousidra, considerata vicina all’islamista Belhaji)
- Ministro della Salute: Ali Muhammad Miftah Al-Zinati (ritirato il nome di Khaled Khalil Al-Jazwi)
- Ministro dell’Istruzione: Musa Muhammad al-Maqrif
- Ministro del Turismo e dell’artigianato: Abd Al-Salam Abdullah Al-Lahi-Tiki
- Ministro dell’Interno: Khaled Tijani Mazen
- Ministro dell’Ambiente: Ibrahim Al-Arabi Mounir
- Ministro del Lavoro: Ali Al-Abed Al-Reda Abu Azoum
- Ministro degli Affari sociali: Wafaa Abu Bakr Muhammad al-Kilani
- Ministro della Cultura e dello sviluppo della conoscenza: Mabrouka Othman Aoki
- Ministro della Difesa: da nominare insieme al Consiglio di Presidenza
- Ministro dell’Istruzione superiore e della ricerca scientifica: Imran Muhammad Abdul Nabi Al-Qeeb
- Ministro dell’Istruzione tecnica e tecnica: Said Sifaw
- Ministro dell’Industria e dei minerali: Ahmed Ali Muhammad Omar
- Ministro della Giustizia: Halima Ibrahim Abdel Rahman
- Ministro della Funzione pubblica: Abdul Fattah Saleh Muhammad Al-Khawja
- Ministro dei Trasporti: Muhammad Salem Al-Shahoubi
- Ministro dell’Edilizia abitativa e dell’edilizia: Zuhair Ahmed Mahmoud
- Ministro del Governo locale: Badr Al-Din Al-Sadiq Al-Toumi
- Ministro della Gioventù: Fathallah Zarrouk
- Ministro dell’Economia e del Commercio: Muhammad Al-Hawij (il Parlamento ha fatto sostituire Omar Tantoush)
- Ministro del Petrolio e del gas: Muhammad Ahmad Muhammad Aoun
- Ministro delle Finanze: Mohamed Ahmed Zarrouk
- Ministro di Stato per gli sfollati e i diritti umani: Ahmed Faraj Mahjoub Abu Khuzam
- Ministro di Stato per la comunicazione e gli affari politici: Walid Ammar Muhammad Muhammad Ammar. (La Repubblica)