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Tra ospedali e laboratori: prende forma la misteriosa missione dell’Oms a Wuhan

(Roma il 02 febbraio 2021). L’ospedale che ha accolto i primi pazienti affetti da Covid, il mercato ittico di Huanan, considerato il primo epicentro noto della pandemia di Sars-CoV-2, lo Hubei Provincial Center for Disease Control e perfino l’Istituto di virologia di Wuhan. Prende lentamente forma la missione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in Cina, alla ricerca di indizi per chiarire l’origine del nuovo coronavirus. Terminati i 14 giorni di quarantena dopo il loro ingresso oltre la Muraglia, il team di esperti dell’Oms si è subito messo all’opera.

Piccola nota di colore: mentre i media internazionali parlano di “indagine”, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, ha affermato che la missione dell’agenzia con sede a Ginevra deve essere considerata “parte di uno studio globale”. In ogni caso, un faccia a faccia con gli scienziati cinesi ha inaugurato il primo giorno di missione degli esperti dell’Oms. Le parti, che collaboreranno fianco a fianco durante tutto l’intero periodo di operazioni, hanno stilato una sorta di programma della visita.

Nella road map troviamo varie tappe, alcune delle quali già elencate. Uno dei primi siti visitati è stato un luogo situato nei pressi del fiume Yangtze, seguito da una tappa presso il mercato del pesce, a cui sono collegati i primi casi di polmonite anomale, successivamente identificata come Covid-19. Seguirà l’Istituto di Virologia della città, a cui sono invece collegati i sospetti, provenienti soprattutto dagli Stati Uniti, di una fuoriuscita del coronavirus da un laboratorio.

Tanti dubbi, poche garanzie

“Al momento, non ci sono garanzie di risposta”, ha dichiarato il capo delle emergenze dell’Oms, Mike Ryan. Questo significa che la missione degli esperti sarà sfiancante ma non necessariamente risolutiva ai fini di un chiarimento sull’origine spazio-temporale della pandemia di Covid-19. La strada è in salita per almeno due motivi. Intanto è trascorso oltre un anno dallo scoppio dell’epidemia, e nel frattempo molte tracce potrebbero essersi disperse chissà dove. Inoltre non vi è alcuna certezza sul luogo di battesimo del Covid. Anche se tutti gli indizi portano a Wuhan, città di 11 milioni di abitanti nel quale sono stati rilevati i primi casi, non sono da escludere piste alternative. Il virus, infatti, potrebbe essersi originato in un’altra area della Cina, magari nella parte meridionale, nei pressi dello Yunnan, oppure – tralasciando le ipotesi propagandistiche – addirittura in un altro Paese del Sud-est asiatico.

Tra le prime tappe fondamentali troviamo il citato mercato del pesce di Wuhan. Il team è arrivato sul posto tra pesanti misure di sicurezza, con altre barricate erette intorno alla barriera che già circonda il mercato, chiuso da tempo, andando via dopo un’ora. Il mercato di Huanan è “il luogo cui sappiamo è stato associato un gran numero dei primi casi segnalati – ha chiarito Daszak – Molto istruttivo per noi vedere il layout del mercato e parlare con il personale”. Gli ispettori dell’Oms hanno visitato ospedali e mercati, nonché una mostra che ricorda la battaglia di Wuhan contro il coronavirus e i 76 giorni di lockdown della città.

Le tappe degli esperti dell’Oms

Nel secondo giorno, gli esperti hanno avuto la possibilità di vistare l’ospedale Jinyntan di Wuhan, il primo ad aver accolto malati di Covid. Accompagnato da una scorta che li ha tenuti lontani dai cronisti, gli ispettori hanno incontrato i medici e parlato con loro. Il team ha quindi visitato il Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie della città dove il coronavirus si è manifestato per la prima volta. L’incontro, durato circa quattro ore e mezzo, è stato fin qui il più lungo da quando sono iniziate le indagini sul campo.

C’è attesa per la visita presso il laboratorio di Wuhan che, stando a quanto comunicato, dovrebbe avvenire nei prossimi giorni (in un primo momento sembrava che la struttura fosse off limits). Il calendario della missione rimane tuttavia opaco, e le poche fonti di informazione in merito sono i comunicati dell’Oms. Il rischio è che la missione degli esperti possa assomigliare più a una gita fuori porta che non a un reale tentativo di scoprire informazioni rilevanti sulle origini della pandemia.

Federico Giuliani. (Inside Over)

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