L’Azerbaigian ha ampiamente festeggiato insieme alla Turchia la vittoria militare nella guerra del Nagorno-Karabakh svoltasi fra il 27 settembre e il 9 novembre scorsi. L’11 dicembre, infatti, a Baku si è svolta quella che è stata nominata come la “Parata della vittoria”, un evento celebrativo cui hanno partecipato il presidente azerbaigiano, Ilham Aliyev, e l’omologo turco, Recep Tayyip Erdogan. Alla parata hanno preso parte più di 3 mila militari e circa 150 mezzi, aerei compresi, mentre le navi della marina azerbaigiana hanno effettuato delle manovre dimostrative nella vicina baia di Baku. Gli interventi dei due capi di Stato durante la parata sono stati l’esemplificazione dell’importante successo ottenuto. Aliyev, infatti, ha ricordato i successi ottenuti e nel ribadire la fratellanza con la Turchia, Erdogan ha decisamente alzato i toni: « Siamo qui oggi per celebrare questa gloriosa vittoria. La liberazione delle terre occupate dell’Azerbaigian, tuttavia, non significa che la lotta sia terminata”. Parole abbastanza minacciose che, tuttavia, per ora sembrano appartenere, come detto in precedenza, più all’ambito della mera propaganda. Il successo azerbaigiano nel conflitto militare e nella successiva tregua mediata dalla Russia, d’altronde, è anche un successo turco. La vittoria dell’Azerbaigian è stata, di fatto, anche un importante risultato geopolitico per Erdogan, contribuendo a consolidare il ruolo della Turchia come intermediario nella regione del Caucaso e minando, al contempo, la sfera d’influenza del Cremlino. (Nova)