In conferenza stampa il premier ribadisce che si potrà uscire di casa solo per ragioni di lavoro, necessità e salute. Consentito però un « minimo di socialità »: sarà possibile ricevere nella propria abitazione fino a due persone non conviventi.
Al termine di un lungo Cdm, Giuseppe Conte presenta il Decreto Natale per gestire l’emergenza Covid. L’Italia sarà zona rossa in tutti i festivi e prefestivi fino al 6 gennaio, con negozi, bar e ristoranti chiusi. Garantendo però un « minimo di socialità »: sarà possibile ricevere nella propria abitazione fino a due persone non conviventi,con eventuali figli minori di 14 anni. « Senza misure andremmo incontro a grossi rischi », ha affermato il premier. Dopo giorni di discussioni, il governo vara la nuova stretta per evitare che i pranzi e le cene delle Feste facciano da detonatore per una terza ondata a gennaio e febbraio. Dal 24 dicembre al 6 gennaio si potrà dunque uscire di casa solo per ragioni di lavoro, necessità e salute.
Zona arancione negli altri giorni – L’intero territorio nazionale sarà zona arancione i giorni 28, 29 e 30 dicembre e il 4 gennaio. In questi giorni ci si potrà spostare esclusivamente all’interno del proprio Comune senza giustificarne il motivo. Per venire incontro a comuni fino a 5000 abitanti fino a 30 chilometri, ma non nei capoluoghi di provincia. Rimangono chiusi bar e ristoranti tranne che per asporto e consegne a domicilio, mentre i negozi saranno aperti fino alle 21.
Il vaccino non sarà obbligatorio – Il governo non prevede l’obbligatorietà del vaccino, ha precisato Conte. « E’ una scelta precisa, lo offriamo facoltativamente ma abbiamo già iniziato a promuovere una campagna per spiegare che il vaccino e’ testato dalle istituzioni più qualificate in Europa. Sarà un vaccino sicuro, sarà offerto a tutti e speriamo tutti si predispongano a farlo ».
« Fiduciosi sulla scuola in presenza a gennaio » – « La pandemia ci sta insegnando, tra le lezioni, che dobbiamo mantenerci sempre pronti a intervenire », ha proseguito il presidente del Consiglio. « Abbiamo programmato al momento un recupero della didattica in presenza al 7 gennaio. Nel corso del Cdm c’è stata una pausa durante la quale i ministri Azzolina, Boccia, e De Micheli mi hanno informato che i tavoli presso i prefetti stanno funzionando molto bene, con sinergia. Questo ci dà maggiore fiducia per la ripresa in presenza a gennaio ».
Ristoro di 645 milioni per ristoranti e bar – Conte si è poi detto « a fianco » agli operatori che saranno coinvolti dalle misure. « Abbiamo sospeso contributi e tributi per coloro che hanno perdite. Chi subisce dei danni economici deve essere subito ristorato. Questo decreto dispone un ristoro immediato di 645 milioni di euro per ristoranti e bar ».
« Le misure hanno funzionato, siamo partiti da Rt a 1,7 » – Il premier ha dunque sottolineato che le misure del governo « hanno funzionato grazie alla responsabilità dei cittadini. E’ un metodo che ci ha evitato il lockdown generalizzato. Siamo partiti con il metodo a zone con Rt a 1,7 e lo abbiamo riportato a 0,86, tanto che nei prossimi giorni tutte le Regioni potranno diventare zona gialla ».
« Decisione sofferta, il decreto è un punto di equilibrio » – Secondo Conte, il Decreto Natale « offre un punto di equilibrio tra la stretta necessaria e le deroghe necessarie in considerazione dell’importanza sociale e ideale che queste festività hanno nella nostra comunità nazionale ». Si tratta di « una decisione non facile, sofferta: dobbiamo rafforzare il regime di misure necessarie per cautelarci meglio anche in vista della ripresa delle attività di gennaio ».
« Non entriamo in casa degli italiani, limite alla circolazione » – Il capo dell’esecutivo ha affermato ancora: « Non entriamo in casa degli italiani. Il divieto è stato concepito come limite alla circolazione nella zona rossa. Stiamo prevedendo forti limiti alla circolazione. Si esce con l’autocertificazione. Per compensare c’è questo piccolo attenuamento ». (Tgcom24)