Libia: verso la riunificazione della Camera dei Rappresentanti

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(Roma 29 novembre 2020). I 123 deputati delle due Camere dei Rappresentanti della Libia, che hanno partecipato al summit di Tangeri, in Marocco, hanno prestato giuramento per porre fine alle divisioni interne al Paese, iniziando dalla convocazione di una seduta parlamentare unica, il 28 novembre, a conclusione del summit iniziato lo scorso 23 novembre per creare un unico organo legislativo in  Libia.

I 123 partecipanti hanno anche deciso di organizzare elezioni parlamentari per completare la transizione il prima possibile e di convocare una sessione unica e in presenza della Camera dei Rappresentanti, non appena rientreranno in Libia dal Marocco. La seduta avverrà a Ghadames, una città-oasi collocata nei pressi del confine libico con Algeria e Tunisia, lontana dai centri del potere in Libia, ma ancora non è stata fornita una data ufficiale.

Durante l’incontro di Tangeri, il ministro degli Esteri del Marocco, Nasser Bourita, ha affermato che avere 123 deputati libici seduti allo stesso tavolo sia già di per sé un successo. Per Bourita, la Libia ha bisogno di una Camera dei Rappresentati che svolga il proprio ruolo e una sua imminente riunione in Libia avrà un grande impatto sul dialogo politico tra le parti.

Al momento, in Libia, sono presenti due organi parlamentari, uno a Tobruk e uno a Tripoli. Originariamente, un’unica Camera dei Rappresentanti era stata costituita a seguito delle ultime elezioni parlamentari della Libia, avvenute il 25 giugno 2014, per sostituire il Congresso Generale Nazionale. Tuttavia, la Corte Costituzionale Suprema della Libia aveva invalidato le elezioni che la avevano nominata, ordinandone la dissoluzione, anche a causa della scarsa partecipazione dei votanti. I membri eletti non avevano però accettato tale decisione sostenendo si fosse trattato di una forzatura e avevano trasferito la Camera dei Rappresentanti da Tripoli a Tobruk. Al contempo, allora, nella capitale era stato ripristinato il Congresso Generale Nazionale, poi sciolto nel 2016. Il 17 dicembre 2015 le due istituzioni concorrenti avevano firmato gli accordi di Skhirat, in Marocco, con i quali erano stati istituiti il Governo di Accordo Nazionale (GNA) e il Consiglio Presidenziale. Tuttavia, a seguito di più negoziati successivi, non era stata trovata una soluzione per indire nuove elezioni parlamentari e, alla scadenza e al mancato rinnovo degli accordi di Skhirat, il 17 dicembre 2017, erano rimaste due fazioni divise tra Tobruk e Tripoli. Al momento, quindi, la Camera dei Rappresentanti sarebbe formata da 180 membri divisi in due gruppi, uno con sede a Tripoli dove è presente il GNA, con a capo il premier Fayez al-Sarraj, e l’altro con sede a Tobruk che fa capo ad Aguila Saleh.

L’incontro di Tangeri si è collocato tra le iniziative in corso per procedere alla pacificazione e alla ricostruzione interna della Libia. Al momento, nel Paese, è in atto un cessate il fuoco annunciato lo scorso 21 agosto da parte di al-Sarraj e  Saleh, poi formalizzato con la firma di un accordo di cessate il fuoco permanente in tutta la Libia lo scorso 23 ottobre. L’intesa formale era stata raggiunta a seguito di un incontro tra le delegazioni libiche rivali, ovvero l’Esercito nazionale Libico (LNA) vicino alle istituzioni di Tobruk e il GNA, riunitesi a Ginevra nel quadro del Comitato militare congiunto 5+5 dal 19 ottobre precedente. Oltre ai negoziati tra le parti per una risoluzione politica del conflitto in Libia, sono poi in corso anche dialoghi per dare al Paese un nuovo assetto politico e, finora, le parti hanno raggiunto un accordo per organizzare le prossime elezioni nel Paese il 24 dicembre 2021, lo scorso 13 novembre in occasione dell’incontro “Forum del dialogo politico”, iniziato il precedente 9 novembre, a Tunisi, tra 75 rappresentanti delle diverse componenti della popolazione libica, sotto l’egida dell’Onu.

La Libia è teatro di una lunga guerra civile iniziata il 15 febbraio 2011 a cui ha fatto seguito, nell’ottobre dello stesso anno, la caduta del regime dittatoriale di Muammar Gheddafi. Da tale evento in poi, il Paese non è mai riuscito a realizzare una transizione democratica e, al momento, vede, a livello politico, la presenza di due amministrazioni rivali, quella della Camera dei Rappresentanti di Tobruk e quella del GNA di Tripoli e, a livello militare, il fronteggiarsi delle milizie legate al GNA e di quelle del LNA, con a capo il generale Khalifa Haftar.

Il GNA di al-Sarraj è il governo ufficialmente riconosciuto dall’Onu in Libia, è nato il 17 dicembre 2015 con gli accordi di Skhirat ed è stato formalmente appoggiato da Italia, Qatar e Turchia. Le forze del LNA sono invece vicine al governo di Tobruk che controlla la Libia orientale ed è guidato da Saleh, e, a livello internazionale, sono sostenute da Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Francia e Russia.

Camilla Canestri. (Sicurezza Internazionale)