Dopo l’attacco del generale libico Khalifa Haftar nel 2019, il Governo di accordo nazionale (Gna) di Tripoli inviò richieste di aiuto ad Algeria, Italia, Nato, Regno Unito, Stati Uniti e Turchia, ma Ankara “è stata l’unica a rispondere positivamente”. Lo ha detto oggi il ministro della Difesa della Turchia, Hulsi Akar, nel corso di una conferenza online sulla Libia organizzata dalla Fondazione per le ricerche politiche, economiche e sociali (Seta), think tank turco con sede ad Ankara. “Il nostro supporto basato sull’invito del governo riconosciuto dalle Nazioni Unite è stato un ‘game changer’ e ha aiutato a creare una chance per i negoziati. La Turchia è stata l’unico Paese a rispondere e ad aiutare a contrattaccare sul terreno”, ha detto Akar, spiegando che la “ruvida campagna di aggressione” delle forze alleate al generale Haftar ha lasciato profonde cicatrici in Libia. “Le fosse comuni trovate a Tarhuna sono la prova della tragedia che sarebbe potuta avvenire se la Turchia non avesse risposto alla chiamata del legittimo governo libico”, ha detto ancora Akar. (Agenzia Nova)