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Nagorno-Karabakh: i separatisti ammettono, abbiamo perso Shushi. Migliaia in fuga

La bandiera dell’Azerbaigian sventola su un edificio della città di Shushi nel Nagorno-Karabakh. Le immagini sono state estrapolate da un video diffuso sul sito ufficiale del Ministero della Difesa azero dopo che l’esercito ha preso il controllo della città. Shushi è un centro di grande importanza strategica perché sorge su un’altura che domina la principale città della regione, Stepanakert, ed è sulla strada che collega il Nagorno-Karabakh al territorio dell’Armenia, che appoggia i separatisti.

Il portavoce del presidente dell’autoproclamata repubblica del Nagorno-Karabakh, ripreso dall’agenzia Interfax, ha ammesso di aver perso il controllo della città aggiungendo che le truppe azere si trovano nelle vicinanze di Stepanakert, la capitale di fatto della repubblica separatista appoggiata dall’Armenia.

« Purtroppo – ha dichiarato Vagram Poghosyan su Facebook – per ora siamo colpiti da una serie di sventure e la città di Shushi è completamente fuori dal nostro controllo. Il nemico si trova nelle vicinanze di Stepanakert e l’esistenza stessa della città è già minacciata ». Tuttavia il primo ministro armeno Nikol Pashinian, citato dall’Afp, ribatte sempre su Facebook: « La battaglia per Shushi continua ». Ieri il presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, aveva annunciato in un messaggio tv alla nazione che le forze del Paese avevano preso il controllo di Shushi ma era stato subito smentito dal governo armeno, secondo cui invece la battaglia continuava.

Abbattuto elicottero russo

Un elicottero Mi-24 russo è stato abbattuto da una batteria antiaerea nei pressi del confine tra Armenia e Azerbaigian, le due nazioni impegnate dal 27 settembre in un conflitto armato per il controllo del territorio conteso del Nagorno-Karabakh. Lo riferisce il governo armeno. Due membri dell’equipaggio sono morti e un terzo è sopravvissuto ed è stato recuperato dai resti del velivolo, caduto nei pressi del villaggio armeno di Yeraskh. Il ministero della Difesa russo ha comunicato di essere al lavoro per identificare i responsabili dell’abbattimento.

Civili in fuga ​

Sono migliaia le persone di etnia armena che stanno cercando di fuggire dal Nagorno-Karabakh mentre le forze azerbaigiane continuano la loro avanzata. Alla periferia di Stepanakert si è formata una lunghissima coda di auto. I servizi di emergenza armeni hanno organizzato ambulanze per il trasporto dei feriti in zone sicure. Le ambulanze sono piene di soldati feriti e civili, con infermieri che li curano durante la guida. I combattimenti nella regione contesa del Nagorno-Karabakh durano da più di un mese: sono centinaia, se non migliaia, le vittime.

Russia-Turchia verso negoziato

Intanto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il collega russo Vladimir Putin, potrebbero dar vita a un tavolo bilaterale per risolvere la crisi nel Nagorno-Karabakh, scavalcando così il gruppo di Minsk, che fa parte dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce). A renderlo noto sono i media turchi vicini al governo di Ankara. Sabato sera, Putin ed Erdogan hanno parlato al telefono della crisi. Al dialogo tra i due presidenti è seguita una telefonata tra i ministri degli Esteri di Ankara e Mosca. Dopo la Siria e la Libia, Erdogan e Putin potrebbero quindi far partire un nuovo negoziato per la risoluzione della crisi del Nagorno-Karabakh, imponendo una tregua che favorisca una soluzione politica. Turchia e Russia sono d’accordo sulla necessità di arginare il conflitto in corso e portare assistenza umanitaria nell’area. L’Azerbaigian tuttavia rimane un Paese satellite della Turchia, mentre la Russia è da sempre vicina all’Armenia, che per Mosca rimane importante per difendere i propri interessi nel Caucaso meridionale. Non è da sottovalutare tuttavia il legame tra Russia e Azerbaigian, repubblica post sovietica. I gruppi ribelli del Nagorno Karabakh continuano a reclamare indipendenza o di passare sotto il governo di Erevan, nonostante la regione sia formalmente riconosciuta come parte del territorio azero. (Rai News)

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