Turchia: Erdogan paragona i musulmani in Europa agli ebrei sotto il nazismo

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(Roma 26 ottobre 2020). Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato che in Europa si starebbe compiendo contro i musulmani “una campagna di linciaggio simile a quella portata avanti contro gli ebrei prima della Seconda Guerra Mondiale”. Il discorso è poi proseguito con altre dure affermazioni contro “l’islamofobia” e le politiche dei Paesi europei, colpevoli di essere “i veri fascisti e gli eredi dei nazisti”. “Demonizzando i musulmani non ci guadagnerete nulla”, ha aggiunto Erdogan.

Riferendosi al presidente francese Emmanuel Macron e alle sue iniziative contro il cosiddetto “separatismo islamico”, il capo di Stato turco ha poi sottolineato che “l’odio verso l’islam e i musulmani sarebbe diventata una pratica promossa persino dai presidenti”. “Lancio un invito ai politici europei”, ha continuato Erdogan durante il suo discorso, “dovete fermare la campagna di odio diretta da Macron contro i musulmani”.

Oltre a condannare le misure introdotte in Francia contro l’Islam e le sue espressioni più radicali, il presidente turco ha dato tutto il suo sostegno alla campagna di boicottaggio dei prodotti francesi in atto in alcuni Paesi del Medio Oriente. “Faccio un appello alla nazione: non comprate più i prodotti francesi”, ha detto Erdogan, attaccando ancora una volta il presidente Macron. Nei giorni scorsi, il leader della Turchia aveva anche suggerito che il capo di Stato francese potesse avere dei “problemi mentali” vista la sua attitudine verso l’Islam e i musulmani.

Nel frattempo, dall’Europa sono giunte diverse affermazioni di condanna per le parole di Erdogan, così come numerose dimostrazioni di solidarietà nei confronti di Macron. “Le parole del presidente turco su Emmanuel Macron sono diffamatorie e assolutamente inaccettabili”, ha dichiarato, lunedì 26 ottobre, il portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel, Steffen Seibert, in conferenza stampa a Berlino. “Le parole rivolte dal presidente Erdogan al presidente Macron sono inaccettabili. Le invettive personali non aiutano l’agenda positiva che l’UE vuole perseguire con la Turchia ma, al contrario, allontanano le soluzioni. Piena solidarietà al presidente Emmanuel Macron”, ha scritto invece su Twitter il primo ministro italiano, Giuseppe Conte.

Il portavoce del Servizio europeo per l’azione esterna, Peter Stano, ha ricordato, dal canto suo, che l’UE si riunirà a dicembre per riflettere e valutare le azioni della Turchia prima di giungere ad una conclusione. Al momento, i rapporti tra Bruxelles e Ankara sono tesi non solo per la questione della Francia e della lotta all’estremismo islamico, ma anche per la controversia del Mediterraneo orientale, che vede coinvolte Grecia e Cipro. In questa regione, i tre Paesi rivendicano ognuno i propri diritti di esplorazione energetica e contrastano sull’estensione delle rispettive piattaforme continentali. Ankara sostiene di avere la costa più lunga del Mediterraneo orientale, ma la sua zona marittima è racchiusa in una stretta striscia di acque a causa dell’estensione della piattaforma continentale greca, caratterizzata dalla presenza di molte isole vicine alla frontiera turca. L’isola greca di Kastellorizo, che si trova a circa 2 km dalla costa meridionale della Turchia e a 570 km dalla Grecia continentale, è una delle principali fonti di frustrazioni per Ankara, che rivendica quelle acque come proprie.

Nel frattempo, in Turchia non si arresta il crollo della lira, sullo sfondo delle forti tensioni con la Francia, unite a quelle con altri alleati Nato, come Stati Uniti e Grecia. La valuta di Ankara ha toccato, nella mattinata di lunedì 26 ottobre, nuovi record negativi contro le principali divise internazionali, superando la soglia delle 8 lire contro il dollaro USA. Nuovi minimi si registrano anche rispetto all’euro, scavalcando per la prima volta lo scoglio simbolico delle 9,5 lire.

Chiara Gentili. (Sicurezza Internazionale)