Nagorno-Karabakh, presidente armeno Sarkissian: «la vittoria è preservare la nostra casa»

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L’iniziativa per il cessate il fuoco guidata da Mosca nella zona di conflitto potrebbe essere considerata un fallimento, ma il documento firmato con la mediazione russa resta un passo importante. Lo ha dichiarato in un’intervista al quotidiano «Kommersant» il presidente armeno Armen Sarkissian. L’iniziativa, concordata dai ministri degli Esteri, è molto importante. Sfortunatamente, la parte azerbaigiana subito dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco, a mezzogiorno del 10 ottobre, ha iniziato a bombardare Stepanakert. «In questo senso, purtroppo, non c’è tregua umanitaria; continuano i bombardamenti su villaggi, città e capitale della repubblica dell’Artsakh (così si definisce l’autoproclamata repubblica del Nagorno-Karabakh) », ha dichiarato il presidente, nell’intervista rilasciata prima del nuovo annuncio del cessate il fuoco. «Il documento stesso è prezioso. E per lui vorrei ringraziare il ministro degli Esteri Sergej Lavrov e, ovviamente, Vladimir Putin. So che anche il presidente russo ha partecipato ai negoziati, « a distanza », tramite dei colloqui telefonici», ha aggiunto il capo dello Stato armeno.

Il documento è stato firmato a Mosca dai ministri degli Esteri di Armenia, Azerbaigian e Russia, rispettivamente Zohrab Mnatsakanyan, Jeyhun Bayramov e Sergej Lavrov e precede l’accordo raggiunto direttamente da Erevan e Baku lo scorso fine settimana. L’attuale aggravamento nel Nagorno-Karabakh è il più significativo dalla firma dell’accordo di cessate il fuoco nel 1994. «La Russia sta già facendo molto, perché in tutti questi anni ha fatto parte del Gruppo di Minsk dell’Osce. Il fatto che per 26 anni più o meno non ci sia stata una grande guerra è anche un merito della Federazione Russa. Per 26 anni le persone hanno costruito pacificamente le loro vite e sognato che tutto si sarebbe risolto attraverso i negoziati, che sarebbe arrivato il giorno in cui le parti si sarebbero accordate sullo stato finale del processo. I negoziati non sono solo un processo volto a trovare una soluzione comune: è il percorso per costruire la fiducia», ha dichiarato il presidente dell’Armenia. (Agenzia Nova)