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Francia-terrorismo: l’assalitore sarebbe un 18enne ceceno. La zia di un’allieva era dell’Isis

Fa parte dell’Isis «la sorellastra del padre di un’allieva» di Samuel Paty, il professore decapitato a Parigi. Si tratta della studentessa «che ha pubblicato su Youtube il video» di protesta contro la lezione dell’insegnante sulla libertà d’espressione. La donna, ha detto il procuratore antiterrorismo Jean-Francois Ricard, «ha fatto giuramento di fedeltà allo Stato islamico ed è partita per la Siria. E’ oggetto di mandato di cattura». Ricard è poi tornato a parlare del diciottenne che ha decapitato il professore. Il ragazzo si chiamava Abdoullakh Abuyezidvich Anzorov ed era ceceno, nato nel marzo 2002 a Mosca. Anzarov non era segnalato dai servizi come a rischio radicalizzazione, ma era noto per piccoli reati e «beneficiava in Francia dello status di rifugiato». Killer neutralizzato con 9 proiettiliIl 18enne ha fatto fuoco sui poliziotti che gli avevano intimato l’alt «con un’arma da fuoco di tipo Airsoft». I poliziotti lo hanno poi «neutralizzato con 9 proiettili». L’assalitore, ha detto il procuratore, ha trascorso il pomeriggio di venerdì davanti alla scuola media di Conflans-Sainte-Honorine, chiedendo agli studenti chi fosse il professore che aveva mostrato le caricature di Maometto. Nel cellulare del killer sono stati ritrovati, fra l’altro, una foto della vittima, il messaggio di rivendicazione che lui stesso ha pubblicato su Twitter prima di essere ucciso dai poliziotti e una foto del cadavere. Prima dell’uccisione pubblicati sui social nome, cognome e il numero del prof Il padre dell’allieva che contestava la lezione sulla libertà d’espressione, nella quale furono mostrate due delle caricature di Maometto, «pubblicò sulla sua pagina Facebook un testo» in cui accusava l’insegnante «facendone il nome e aggiungendo il suo numero di telefono». Dopo la lezione del 5 ottobre, «un dibattito fu organizzato dal 7 ottobre sulla pubblicazione delle caricature di Maometto sulla pagina Facebook del padre di una studentessa. Fu diffusa una ricostruzione dei fatti in cui si parlava di un’immagine del profeta nudo e si invitava alla mobilitazione contro il professore», ha aggiunto il procuratore. Il giorno dopo, il padre dell’allieva «accompagnato da un secondo individuo, fu ricevuto dalla preside dell’istituto. I due esigevano con forza il licenziamento del professore. La sera stessa, il genitore pubblicava sui social nome e cognome del professore, il numero di telefono e incitava a ‘dire stop’». Organizzata una manifestazione per rendere omaggio a Samuel Paty La redazione di Charlie Hebdo, insieme alle associazioni Dessinez Crèez Libertè e SOS Racisme, ha indetto per domenica 18 ottobre, alle 15, in Place de la Rèpublique, a Parigi, una manifestazione per rendere omaggio a Samuel Paty. (Media/TV)

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