Secondo al-Arabiya, i cittadini iracheni si sono radunati per le strade della città di Kerbala, marciando in direzione di un sito religioso. Le forze di sicurezza sono intervenute per disperdere la folla, ma il loro intervento ha alimentato violenti scontri, che hanno provocato almeno 10 feriti tra i manifestanti. Ad essere criticata è l’influenza dell’Iran negli affari interni iracheni, oltre che alla presenza di milizie filoiraniane, ritenute responsabili di episodi di violenza. Nello specifico, gruppi armati affiliati a Teheran sono stati inclusi tra i possibili autori degli omicidi di attivisti e giornalisti verificatisi negli ultimi mesi. Parallelamente, milizie sciite «Brigate di Hezbollah», sono ritenute colpevoli degli attacchi contro postazioni e strutture statunitensi in Iraq. Il leader sciita Muqtada al-Sadr, ha invitato le forze di sicurezza a salvaguardare i siti religiosi iracheni da coloro che si infiltrano tra i manifestanti per provocare caos e tensione. A detta di Sadr, vi sono gruppi «terroristi», sostenuti da attori esterni, che starebbero provando a mettere in atto un complotto per destabilizzare il Paese.